SAN CATALDO. Approvate in Consiglio Comunale due mozioni consiliari sulla crisi idrica, sottoscritte dai gruppi consiliari Partito Democratico, Riprendiamoci la Città, Le Spighe e Scruscio.
La prima proposta riguarda la realizzazione di un piano comunale per la gestione sostenibile della risorsa idrica. È evidente, purtroppo, che nel nostro territorio è mancata una seria programmazione.
Tre aspetti coinvolgono direttamente la responsabilità delle amministrazioni locali: la valorizzazione delle acque reflue, la trasformazione del tessuto urbano nell’ottica di una sua maggiore permeabilità, il recupero delle risorse idriche provenienti da precipitazioni.
“Abbiamo rammentato la normativa nazionale e regionale che mira a una programmazione delle risorse e degli strumenti urbanistici, e riportato diverse esperienze di Comuni in tutta Italia che hanno iniziato a pianificare per ridurre dei consumi idrici e gestire il deflusso delle acque meteoriche.
La Pianificazione dovrebbe avvenire con il coinvolgimento di tutti i soggetti interessati e dovrebbe essere finalizzata al raggiungimento dei seguenti obiettivi:
riciclare e riutilizzare le acque usate, migliorare l’efficienza nella distribuzione e nell’uso delle acque;
garantire la buona qualità dei corpi idrici;
trattenere le acque piovane;
promuovere l’uso multiplo e sostenibile delle acque;
preservare il flusso naturale dei corpi idrici.
In particolare il Consiglio Comunale, all’unanimità, ha deciso di impegnare il Sindaco e la Giunta a individuare le linee guida per la redazione di un Piano comunale per la gestione sostenibile della risorsa idrica e a prevedere che la predisposizione di tale Piano avvenga anche attraverso il coinvolgimento di tutti i portatori di interesse.
La seconda proposta, anch’essa votata da tutto il civico consesso, riguarda invece la costituzione, in sede di Assemblea dell’ATI, di un’apposita Consulta cui riconoscere funzioni di controllo, proposta e concertazione, aperta alla partecipazione di realtà associative ed organizzazioni di rappresentanza e volta a consentire una diretta partecipazione della cittadinanza al governo del servizio idrico.
Oltre ad essere un dovere normativo, la necessità di coinvolgere la popolazione deriva principalmente dalla definizione della risorsa idrica quale bene comune, caratterizzato quindi da una precisa destinazione a fini di utilità generale. La peculiare natura giuridica del bene acqua impone che il servizio idrico integrato sia sottratto alle logiche di mercato, sia sottoposto ad una gestione orientata ai principi di efficienza, efficacia ed economicità, persegua finalità di inclusione sociale e di sostenibilità ambientale e sia inquadrato all’interno di una dimensione comunitaria e democratica, ponendo enfasi alla partecipazione della cittadinanza-utenza.
“Continua il nostro impegno di opposizione costruttiva – dichiara la segreteria del Partito Democratico – continuando a proporre soluzioni concrete per affrontare la drammatica crisi idrica che sta attanagliando al nostra città. Si tratta di due proposte che abbiamo condiviso a livello provinciale, con i Consiglieri Comunali di Caltanissetta, per cercare di dare risposte ai cittadini su un tema così delicato come l’acqua.
Ringraziamo le altre forze politiche di opposizione che collaborano in maniera propositiva, nell’unico interesse di San Cataldo. Ancora una volta invece abbiamo dovuto constatare, da parte di ciò che rimane dei sostenitori in Consiglio del Sindaco Comparato, un’avversione aprioristica nei nostri confronti, salvo poi votare favorevolmente. Pretendiamo però che adesso l’Amministrazione si impegni per realizzare le proposte presentate negli ultimi mesi perché non c’è più tempo da perdere.”
di Redazione 3
Dom, 24/11/2024 - 20:42