Lo spettacolo di strada chiuderà la prima parte del Festival che tornerà ad Enna dal 21 al 26 di Ottobre coinvolgendo tutte le scuole della città.
Trampoli, musica dal vivo, macchine teatrali, per guidare attraverso la parola poetica gli spettatori nella folle utopia di Don Chisciotte.
Una produzione Teatro dei Venti in co-produzione con Solares Fondazione delle Arti Teatro delle Briciole che porta l’innovazione nel rispetto della tradizione invaderà con i criteri del teatro di strada il centro di Aidone con la tappa del 13 settembre è quello di Enna con quella del 14 settembre, entrambe con inizio alle 18.
Ad Aidone il corteo di artisti di strada del Don Chisciotte percorrerà il tragitto partendo da Piazza Europa raccontando la storia di Don Chisciotte della Mancia.
Ad Enna il percorso di Don Chisciotte partirà da piazza Coppola.
Un gran finale che regalerà stupore e coinvolgimento al pubblico per la parte estiva del Premio nazionale Talè Talè Talia quello voluto da Patrizia Fazzi e Paolo Patrinicola rispettivamente presidente e responsabile artistico dell’Associazione culturale Belvedere che in collaborazione dell’Associazione culturale Caracò e con il sostegno dell’ Assessorato Sport Turismo e Spettacolo della Regione Sicilia da vita alla quinta edizione del Festival, in attesa di ritornare ad Enna con la seconda parte che coinvolgerà tutte le scuole della città dal 21 al 26 Ottobre.
Don Chisciotte, qui proposto come spettacolo di strada liberamente tratto dal capolavoro della letteratura spagnola di Miguel de Cervantes Saavedra, nasce su idea, regia e drammaturgia Stefano Tè con testi di Azzurra D’Agostino e con Alessandro Berardi Oxana Casolari, Francesca Figini, Davide Filippi, Esther Grigoli, Alice Mascolo, Antonio Santangelo, Christian Sidoti, Cesare Trebeschi, Francesco Valli.
Come nel romanzo, il protagonista è Alonso Chisciano che, dopo essersi perso nella lettura di libri di avventura, si convince di essere un cavaliere errante. Parte così dalla povera regione della Mancia, dov’è residente, e si mette in viaggio come paladino di giustizia, pace, difesa degli oppressi e dei più alti valori. Al suo fianco compare fin dall’inizio, nel ruolo di scudiero, Sancho Panza, uno stolto che si incammina in groppa al suo asino inseguendo la promessa di una futura ricchezza, fatta di terre di cui sarà governatore.
La drammaturgia dello spettacolo non segue cronologicamente la successione degli eventi del romanzo, ma unisce una punteggiatura di tempi e luoghi differenti, per costruire un ritratto dei personaggi adatto al teatro negli spazi urbani. A raccontarci questa storia è un Narratore, che insieme alla sua controfigura, scandirà l’andamento delle scene e guiderà gli spettatori nell’utopico viaggio dei due protagonisti.
Come nel romanzo, tutte le azioni di Chisciotte si riveleranno fallimentari,scontrandosi con le griglie rigide di una realtà impietosa e senza vie d’uscita.
Passo dopo passo, sconfitta dopo sconfitta, assisteremo al progressivo inabissamento di Don Chisciotte nella disperazione. In lui muore il sogno che lo ha fatto mettere in viaggio. Gli avvenimenti scelti (capre, frati/diavoli, mulini, villani) altro non sono che metafore delle difficoltà a cui vanno incontro i personaggi, che nello sviluppo drammaturgico e registico, risultano essere sempre più attuali.