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Crisi idrica nel nisseno. “La diga di Blufi è l’emblema delle incompiute”: il gruppo di opposizione diffida il Governo Regionale

Redazione 3

Crisi idrica nel nisseno. “La diga di Blufi è l’emblema delle incompiute”: il gruppo di opposizione diffida il Governo Regionale

Lun, 02/09/2024 - 14:38

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Si è svolta questa mattina nella Sala Gialla del Comune di Caltanissetta la conferenza stampa indetta dal gruppo dell’opposizione con l’obiettivo di inviare una diffida politica e pubblica al Governo Regionale nell’ambito della crisi idrica che ancora investe la Sicilia. Erano presenti i consiglieri comunali: Annalisa Petitto, Roberto Gambino, Carlo Vagginelli, Vincenzo Cancelleri, Calogero Palermo, Felice Dierna, Luigi Bellavia

“La diga di Blufi è l’emblema delle incompiute di diverse dighe e invasi in Sicilia – inizia la consigliera comunale Annalisa Petitto, facendo anche riferimento al video-denuncia girato lo scorso venerdì presso la diga di Blufi –. La crisi idrica non può risolversi solo ed esclusivamente con delle azioni che tamponino il problema. Abbiamo dighe non collaudate, quindi chiediamo e diffidiamo il presidente della regione a dare immediatamente gli incarichi per i collaudi delle dighe che non essendo collaudate non possono essere utilizzate. Diffidiamo il presidente della regione Schifani e di conseguenza l’intera cabina di regia per l’emergenza idrica, a ultimare, i lavori rispetto a dighe che sono incomplete.”

Continua prendendo in esempio la diga di Blufi: “Abbiamo la conduttura, abbiamo il potabilizzatore e manca la diga. Non ci concentriamo sulla diga Blufi in quanto tale, ma proprio come emblema di diverse incompiute. Da Caltanissetta, da questo gruppo di opposizione parte un’azione di contestazione serrata e continua contro il governo della Regione e auspichiamo ovviamente che anche i gruppi di maggioranza, ma in primis l’amministrazione attiva, si avvicini, ma soprattutto sostenga questa diffida pubblica nei confronti della Regione.”

Annalisa Petitto, inoltre, fa riferimento al consiglio comunale del primo agosto in cui si è approvato un emendamento che prevedeva tre pompe di sollevamento, il loro acquisto e la loro installazione in tre zone della città per sopperire alla pressione che non è adeguata in determinate zone e che, di conseguenza, non permette durante i turni di distribuzione l’arrivo dell’acqua in tutte le zone.

“Caltaqua in una riunione – conclude la Petitto –, che ci ha concesso a noi dell’opposizione congiuntamente con l’amministrazione ci aveva assicurato che era stato trasmesso già alla Protezione Civile dal primo agosto. Non abbiamo nessuna notizia. Chiediamo rispetto ma soprattutto risposte rispetto a queste pompe di sollevamento che certamente andrebbero ad attenuare rispetto a determinate zone molto critiche della città il problema della distribuzione dell’acqua”.

A seguire, il consigliere Comunale Roberto Gambino afferma che l’obiettivo è rappresentato dall’accendere i riflettori su tutte le infrastrutture incompiute esistenti nella Regione Siciliana.

“Per noi va istituito un alto commissario sull’emergenza idrica con gli stessi poteri che ha avuto il sindaco di Genova per il ponte di Genova, perché non è ammissibile che andiamo a caccia di pozzi soltanto. Meritoria sull’azione dei pozzi perché i pozzi servono a compensare a quello che non ci viene dato dalle dighe, ma il problema è infrastrutturale e quindi le infrastrutture vanno realizzate in maniera tecnologicamente idonea.”

E il consigliere Roberto Gambino continua prendendo anche lui in esempio la diga di Blufi: “Il sistema Blufi è emblema delle cose che non funzionano in Sicilia. Abbiamo un potabilizzatore che non ha mai funzionato, un acquedotto, Madonie Est, che prende acqua da altre parti, ma la diga non c’è, per cui automaticamente tutto il sistema non funziona. E ce ne sono altri che vanno fatti funzionare.”

“La nostra richiesta è quella di collaudare tutte le dighe, perché in questo momento, le dighe non collaudate, invasano soltanto il 40 percento della capacità massima; e non si riesce a compensare. Chiediamo la manutenzione straordinaria degli invasi esistenti perché è chiaro che il volume di detriti diminuisce quello d’acqua, e la realizzazione di una nuova interconnessione tra acquedotti”.

Roberto Gambino fa riferimento anche a un ordine del giorno approvato all’unanimità in Consiglio Comunale dove si chiede al Governo Regionale e al sindaco di Caltanissetta di intervenire con delle trivellazioni vicino al potabilizzatore di Blufi, poiché secondo quanto affermato in conferenza stampa da Gambino “c’è l’acquedotto, sotto le Madonie è sicuro che c’è dell’acqua che è già potabile, quindi basta andare a trivellare in funzione e lì c’è la conduttura che porta l’acqua a Caltanissetta.” E prosegue citando una mozione presentata all’unanimità dal Consiglio Comunale per l’utilizzo delle acque reflue del depuratore “Cammarella” e del finanziamento su cui sta lavorando Caltaqua per il potenziamento.

“Andando a realizzare nel contesto della FUA una centrale di lagunaggio a valle – conclude Gambino – c’è la possibilità di recuperare le acque reflue depurate per toglierle dall’utilizzazione degli agricoltori l’acqua potabile. Significa che se io fornisco l’acqua reflua depurata che è nella tabella idonea per essere fornita agli agricoltori alla zona industriale evito che per queste funzioni venga utilizzata l’acqua potabile che in questo momento viene distribuita ai consorzi di bonifica.”

Secondo il gruppo dell’opposizione allo stato attuale delle cose vi sono soltanto situazioni di “tampone”, che risolve il problema dell’oggi e non del domani.