CALTANISSETTA. Ancora un’altra aggressione nei confronti del personale di Polizia Penitenziaria. Accade oggi, un altro episodio di violenza, un’altra vile azione condotta contro la Polizia Penitenziaria, un episodio portato a termini contro un Assistente Capo Coordinatore, a comunicare la notizia è – Rosario Mario Di Prima -Segretario Nazionale del SiNAPPe (SINDACATO NAZIONALE AUTONOMO DI POLIZIA PENITENZIARIA, organizzazione maggiormente rappresentativa del settore.
Secondo quanto riportato da Di Prima, durante il servizio nella sezione un detenuto siracusano, insofferente all’ordine, mentre si trovava aperto nella sezione per fare una telefonata autorizzata ai propri familiari, al richiamo dell’Assistente di non andare in giro per la sezione ma recarsi solamente presso la sala telefonate, si scagliava contro con una tale violenza, prendendolo dai polsi in maniera tale da arrecargli una frattura scomposta e, comunque, l’intervento immediato, di altri colleghi ha evitato il peggio.
Il poliziotto, con il polso gonfio è dovuto ricorrere alle
cure dei sanitari del Pronto Soccorso del locale Ospedale Civile, accompagnato
da un altro poliziotto libero dal servizio e con l’autovettura personale, al quale
è stata riscontrata una frattura scomposta al polso ed è stata applicata
un’ingessatura con una prognosi di 30(trenta) giorni.
Numerose sono gli avvenimenti, quasi quotidiani, nei confronti del personale di Polizia Penitenziaria, l’azione evidenzia il continuo attacco alla sicurezza della Polizia Penitenziaria da parte dei detenuti, che scaricano le loro violenze nei confronti del personale, a fronte di una totale indifferenza da parte dei vertici della Polizia Penitenziaria nissena.
Esprimiamo la nostra solidarietà al collega che ha subito l’aggressione e a tutto il personale di Polizia Penitenziaria in servizio nella Casa Circondariale di Caltanissetta, che seppur oggetto di azioni di violenza riesca a garantire con capacità la sicurezza e la presenza dello stato. Il SiNAPPe rappresenta che, pur avendo, in più occasioni sollecitato l’Amministrazione a tutti i livelli per un’opera di maggiore controllo sull’applicazione delle norme, sull’organizzazione del lavoro, sugli abusi e sull’impiego del personale in servizio presso la Casa Circondariale di Caltanissetta, Istituto e Nucleo Traduzioni e Piantonamenti, le risposte sono sempre state “CHE TUTTO E’ APPOSTO”.
Ebbene, dice Di Prima – ci dispiace dovere contraddire il Provveditore Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria per la disattenzione evidenziata dai continui fatti che smentiscono le rassicurazioni, sull’impiego del personale, per il quale non si operano le opportune rotazioni nei posti di servizio della sicurezza, l’impiego del personale senza seguire logiche e regole, gli abusi sul personale del NTP e dell’Istituto, porta questi frutti.
Le continue risposte di assenza di problemi o di verità sulle questioni sollevate, hanno perfino autorizzato, chi le ha perpetrate a vantarsi che a tutte le nostre lamentele saranno risposte picche e che avremo solo pesci in faccia invece di risposte di contrasto agli abusi. Lo diciamo a gran voce, tutta la responsabilità dello sbando, dell’Istituto fuori controllo, degli abusi non puniti, ne vede l’Amministrazione responsabile a tutti i livelli, per la disorganizzazione e gli abusi diretti, i vertici della CC di Caltanissetta, soprattutto della Polizia Penitenziaria, per le responsabilità indirette, invece, di chi è chiamato a vigilare sul comportamento delle Direzioni.
Ed è per questi motivi, vista l’indifferenza da parte dell’Amministrazione regionale e centrale sulle condizioni lavorative del personale della Casa Circondariale di Caltanissetta, aggiunge DI PRIMA – sarà direttamente il SiNAPPe, attraverso i propri Segretari Generali a verificare la situazione dell’Istituto con accesso e visita nei luoghi di lavoro, al fine di verificare le condizioni lavorative del personale e gli ambienti in cui gli stessi operano.
Dice ancora Di Prima di quale “Carcere Sicuro” parla il Governo? All’emergenza carceri, quali “Misure urgenti” ha adottato e adotta il Ministero della giustizia? Esprimiamo la nostra solidarietà direttamente a tutti i colleghi che hanno subito aggressione e a tutto il personale di Polizia Penitenziaria. Il SiNAPPe, evidenzia, ancora la situazione organica presso gli Istituti siciliani talmente deficitari che costringe il personale di Polizia Penitenziaria a operare in situazioni di difficoltà, con la contemporanea sorveglianza delle diverse tipologie di detenuti, comunque, riuscendo sempre a dare il meglio della propria professionalità.