Si visita la cripta settecentesca di san Domenico, la seconda Matrice di Caltanissetta, dopo Santa Maria degli Angeli e prima della cattedrale di Santa Maria La Nova: qui si accede solo dall’esterno e da non più di due anni, dopo i restauri della Soprintendenza. Delle sepolture quattrocentesche dei Moncada non esiste più nulla, ma percorrendo i passaggi della cripta, appaiono ancora i colatoi. E’ soltanto uno dei luoghi recuperati e aperti dalle Vie dei Tesori che si prepara al terzo e ultimo weekend, sul filo degli artisti contemporanei che invadono i palazzi storici, le chiese recuperate e le passeggiate fuori porta nelle aree naturalistiche: sabato e domenica (28 e 29 settembre) si ritornerà ancora una volta (solo sabato) nel Conservatorio dove, in precedenza studiavano i ragazzini non abbienti, e dove sono ancora le imponenti “macchine” tipografiche usate per “imparare un mestiere”. E si scoprirà il sontuoso palazzo che ospita sia la Prefettura che la Provincia con i saloni decorati, il delicato giardino ottocentesco accessibile al solo Prefetto. Da pochissimo riaperta, si deve per forza andare alla chiesa della Madonna dell’Assunta che porta la ferrea mano della Aloisia de Luna, potente nobildonna in un tempo in cui le donne restavano nelle retrovie, amica delle arti e protettrice degli artisti: la contessa volle essere sepolta in questa chiesa con il figlio Francesco. Apre la chiesa di San Pietro: nonostante sia di nuova costruzione, ospita un crocifisso del XV secolo e le opere dello scultore nisseno Girolamo Ciulla, da poco scomparso. Seguendo il filo della versatilità contemporanea, si raggiunge l’Officina dentro Palazzo Lapadura, progetto dell’imprenditore Manfredi Spagnoli che ha voluto una nuova nuova “casa” degli artisti: qui sono esposte nella bipersonale Tra installazioni e nuovi colori, gli oggetti dal design retrò di Carmelo Interdonato e le colorate opere pop di Michelangelo Lacagnina; artista che fa parte anche della collettiva in corso a Palazzo Moncada. Parecchi visitatori hanno già raggiunto Parco Palmintelli, sito archeologico stranamente nel centro della città, che ospita un complesso funerario di tombe a grotticella; e l’Abbazia di Santo Spirito del XII secolo, che fa parte anche del circuito di Italia Romanica: qui nacque l’amaro Averna; all’Istituto Testasecca fondato dall’imprenditore minerario per aiutare i poveri: qui un’altra sorpresa, un delicatissimo e prezioso presepe settecentesco del Matera formato addirittura da 83 personaggi, angeli, pastori, artigiani, persino il classico “scantatu”.
Fuori porta: sabato non si deve perdere la visita guidata alla riserva di Lago Sfondato, con il suo colore tenebroso che pare condurre a meandri infernali. È un bacino sprofondato, un’area protetta dove si deve entrare con rispetto per il delicato ecosistema.
Sarà anche possibile raggiungere la città in autobus da Palermo, sabato: partenza da piazzale Giotto, visita durante il tragitto al famoso forno “resiliente” di Santa Rita, nella frazione di Delia – che fa parte del progetto satellite Terre dei Tesori costruito con l’assessorato regionale all’Agricoltura – per assaggiare il pane e conoscere il coraggio di Maurizio Spinello che non ha voluto abbandonare il suo borgo e ne è diventato una risorsa; poi a Caltanissetta in libertà, usufruendo di 4 coupon in omaggio, e rientro nel tardo pomeriggio. Prenotazioni allo 0918421309.
Le Vie dei Tesori questo weekend chiude i battenti nelle sue prime dieci città siciliane, ma dal 4 ottobre si riparte: per tre fine settimana a Ragusa, Scicli, Noto, Sciacca, Marsala e Carini, e per cinque weekend i programmi monstre di Palermo e Catania. Con il supporto di Unicredit come main sponsor e dell’USR (Ufficio Scolastico Regionale) che collabora alla formazione dei giovani durante i due mesi di festival. Curiosità, foto, le schede per approfondire ogni luogo o esperienza e i coupon da acquistare: tutto sul sito www.leviedeitesori.com