Cronaca

Caltanissetta. Gestione della crisi idrica, ecco quanto discusso in Consiglio Comunale

Svolto questa mattina il Consiglio Comunale, in “adunanza aperta” con all’ordine del giorno la gestione della crisi idrica a Caltanissetta.

A prendervi parte anche il rappresentante del Comitato Cittadino Acqua (CCA) Salvatore Porsio, il presidente dell’associazione “Caltanissetta si Cura” Sergio Cirlinci, il Presidente del Comitato di quartiere Due Fontane Salvatore Giglio Antonio, il referente provinciale del “Forum Siciliano dei movimenti per l’acqua e i BBCC Giuseppe Firrone, il rappresentante delle associazioni Terra e Sole e Associazione B&B Città dei Castelli Beatrice Giammusso e il rappresentante del Comitato spontaneo di famiglie residenti in via dei Gelsi, via Paradiso e via dei Giardini in Contrada Niscima Michele D’Oro e una rappresentanza dei cittadini che in questi giorni stanno manifestando davanti la sede di Caltaqua.

Presenti anche il Presidente dell’Assemblea Territoriale Idrica (ATI) Massimiliano Conti, il direttore generale di Caltaqua Andrea Gallè, il Senatore della Repubblica Pietro Lorefice, i deputati dell’Assemblea della Regione Siciliana Salvatore Scuvera e Michele Mancuso.

Erano in collegamento da remoto il dirigente generale del dipartimento della protezione civile della Regione Siciliana Salvatore Cocina e il deputato della Repubblica Giuseppe Provenzano.

Salvatore Porsio ha manifestato la disponibilità del comitato Comitato Cittadino Acqua (CCA) a essere di supporto alle istituzioni e sottolineare la grave difficoltà dei cittadini che attendono anche 6 giorni la distribuzione idrica per la quale chiede una soluzione. Il rappresentante del CCA ha chiesto anche un rimborso per i cittadini che dovranno intervenire per pulire i serbatoi domestici che hanno ricevuto “acqua non potabile” e chiesto al Comune di farsi portavoce con Caltaqua per una rimodulazione dei costi delle forniture idriche “che, oltre l’acqua, erogavano anche aria facendo alzare i numeri dei contatori delle utenze”

Sergio Cirlinci, in rappresentanza dell’associazione “Caltanissetta si Cura” che presiede, ha ribadito – con numeri e date – la grave situazione idrica della città e in particolare dei quartieri che da 109 giorni (10 giugno) non ricevono acqua nei propri serbatoi. Un dettagliato elenco cronologico che il presidente Cirlinci ha ribadito essere mirato non a generare proteste che creino ulteriori disagi o discussioni ma ottenere risposte concrete ed efficaci.

Salvatore Giglio Antonio, Presidente del Comitato di quartiere Due Fontane, ha chiesto all’assemblea presente e alle istituzioni locali e regionali che hanno partecipato al Consiglio comunale il pieno diritto per tutti i cittadini della necessità di ricevere l’acqua, un diritto costituzionalmente garantito.

Giuseppe Firrone, referente provinciale del “Forum Siciliano dei movimenti per l’acqua e i BBCC”, ribadendo che ben 3 Province siciliane soffrono la crisi idrica, ha sottolineato che il problema attuale non è correlato alla siccità ma a problematiche gestionali dovute a debolezze nel sistema di coordinazione delle risorse e delle scelte politiche. “Se così non fosse, infatti, tutte e 9 le Province soffrirebbero della stessa problematica”. Il problema, secondo il presidente, va risolto nel migliore controllo e coordinamento agendo attraverso una corretta politica gestionale partendo anche con una conferenza dei sindaci che dovrebbe dialogare con la Regione Sicilia per valutare un adeguato piano infrastrutturale.

Beatrice Giammusso, rappresentante delle associazioni Terra e Sole e Associazione B&B Città dei Castelli, ha sottolineato la criticità sua e dei colleghi che operano lo stesso settore di poter gestire le attività imprenditoriali senza un adeguato rifornimento idrico.

Michele D’Oro, rappresentante del Comitato spontaneo di famiglie residenti in via dei Gelsi, via Paradiso e via dei Giardini in Contrada Niscima, ha manifestato la criticità di tutte quelle famiglie che, trovandosi nella necessità di essere riforniti soltanto tramite autobotti, di avere una maggiore regolarizzazione nelle forniture in modo da ridurre al minimo i disagi. Ha chiesto anche al Sindaco, in rappresentanza di tutti i cittadini, di chiedere e pretendere, nelle sedi regionali opportune, il rispetto per la città di Caltanissetta e i suoi abitanti.

Sono intervenuti durante il consiglio il Presidente Gianluca Bruzzaniti, i consiglieri comunali Vincenzo Cancelleri, Felice Dierna, Roberto Gambino, Cristian Genovese, Salvatore Mazza, Marcello Mirisola, Calogero Palermo, Annalisa Petitto, Vincenzo Piscopo e Carlo Vagginelli.

La richiesta, dall’aula, è stata quella “ammainare le bandiere politiche” per avere risposte certe e una maggiore incisività nei tavoli di concertazione per avere interventi infrastrutturali che possano essere veramente efficaci, comprendere qual sia lo stato attuale della gestione idrica con eventuali interventi nel breve e medio periodo considerando anche le perdite d’acqua registrate lungo tutta la condotta.

Leonardo Burgio, Sindaco di Serradifalco, illustrando la situazione attualmente vissuta nel Comune che amministra ha spiegato che, dopo aver effettuato con le istituzioni preposte una ricognizione del territorio di pertinenza, sta procedendo alla requisizione di due pozzi che consentiranno di fornire una maggiore portata idrica alle utenze non soltanto di Serradifalco ma anche a quelle di Caltanissetta e San Cataldo.

Massimiliano Conti, Presidente dell’Assemblea Territoriale Idrica (ATI), ha manifestato il proprio sostegno per tutti i cittadini coinvolti in quella che ha definito una drammatica crisi idrica ma per la quale c’è una completa sinergia tra i vari attori istituzionali per poter individuare e mettere in atto tutte le alternative possibili e trovare soluzioni idonee. Il presidente ha spiegato che in circa 60 giorni sono stati individuati e analizzati 101 pozzi sia per verificare l’eventuale potabilità sia per il collegamento con la rete idrica. Di questi 24 operativi sono stati ritenuti idonei per essere immessi nella condotta idrica. “L’obiettivo deve essere quello di portare l’acqua alla nostra città. Non sempre è facile spiegare con semplicità l’ingegneria idrica attualmente presente in tutta la Provincia che porta, talvolta, a erogare un differente volume e pressione d’acqua tra due condomini adiacenti. Ma il nostro intento è quello di affrancarci da questa dipendenza e cercare di evitare la riproposizione di una crisi di questa portata”. Una sinergia che il Presidente Conti ha ribadito essere presente anche tra i Sindaci del territorio e che ha portato, in alcuni casi, ad accogliere la richiesta di deviare la fornitura idrica da un’area territoriale a un’altra per poter dare ristoro ai cittadini di Caltanissetta che per troppi giorni erano rimasti senza erogazione. Massimiliano Conti ha sottolineato l’importanza di dibattere sull’adeguamento delle infrastrutture attualmente esistenti, come ad esempio la diga di Blufi, ma che questi interventi devono essere adottati in parallelo alla gestione dell’emergenza idrica.

Salvatore Cocina, dirigente generale del dipartimento della protezione civile della Regione Siciliana, ha manifestato la vicinanza della Regione ai cittadini che stanno affrontando questa crisi idrica ribadendo che la Cabina di regia ha individuato interventi per il reperimento di acqua da erogare ai cittadini in modo tempestivo e a breve termine anche con il reperimento di nuovi pozzi.

Il deputato Giuseppe Provenzano ha sostenuto i cittadini per quella che ha definito una “vergogna nazionale poiché si tratta di un’emergenza segnalata a febbraio 2024 e che, ancora oggi, continua a perpetuarsi”. Per l’onorevole gli interventi alle infrastrutture sono stati tardivi ed è anche a causa della mancata adeguata pianificazione – regionale e nazionale – degli interventi strutturali e straordinari che la cittadinanza sta vivendo questa crisi. Una pianificazione sulla quale bisogna intervenire per evitare che questa emergenza torni a presentarsi anche nei prossimi anni.

Fabio Corvo, presidente dell’ordine degli ingegneri della Provincia di Caltanissetta, è intervenuto per esprimere, a nome dell’ordine, un parere tecnico sul piano elaborato per l’infrastruttura idrica e le tempistiche per attuarlo manifestando la disponibilità dei professionisti a collaborare per ottimizzare le risorse e i risultati a vantaggio di tutta la cittadinanza.

Andrea Gallè, direttore generale di Caltaqua, ha ribadito la criticità della situazione dettata dalla situazione eccezionale di siccità che ha colpito l’isola e dei 3 interventi di riparazione effettuati da Siciliacque all’acquedotto Ancipa che hanno, purtroppo, bloccato la fornitura alla città di Caltanissetta per 4 giorni. “Abbiamo cercato di garantire l’acqua nei luoghi sensibili, come ad esempio l’ospedale e il carcere, e siamo stati obbligati a interrompere l’erogazione quando Siciliacque ci ha comunicato la necessità di intervenire su guasti alla condotta che non è di nostra competenza. Fermarci non è stata una nostra scelta e siamo stati disponibili a intervenire anche con le autobotti con risorse suppletive quando nei nostri serbatoi c’era acqua a disposizione. Oggi nell’acquedotto ANCIPA abbiamo raggiunto un minimo storico che non era mai stato mai raggiunto. Risorse che devono ugualmente essere condivise con altri comuni limitrofi. La ricerca dei pozzi ha consentito di aumentare le risorse a disposizione in compensazione di quelle che dal mese di marzo sono state ridotte dall’invaso ANCIPA ma le risorse – ha spiegato il direttore Gallè – non sono ancora sufficienti e non raggiungono i livelli erogati nel 2023 quando con i quantitativi a disposizione la distribuzione era garantita giornalmente all’utenza”. Il direttore ha concluso che la rete idrica di Caltanissetta ha un rendimento superiore al 75% ed è tra le migliori della Regione Siciliana anche grazie agli interventi apportati sia alla rete idrica negli ultimi anni.ma anche alla digitalizzazione della stessa e al telecontrollo dei serbatoi. Tali implementazioni strutturali, però, sono state temporaneamente sospese per far fronte all’emergenza idrica. “Stiamo rispettando il contratto firmato ed è in linea con le normative nazionali. Comprendiamo che i nostri interventi con le autobotti non hanno la stessa efficienza che potremmo garantire con l’erogazione tramite la condotta ma la situazione contingente, dovuta a una dotazione ridotta di oltre il 40%, in alcuni contesti non ci lascia altra alternativa”. Il direttore ha anche spiegato la difficoltà di garantire orari certi per le autobotti a causa delle emergenze segnalate dai vari enti che portano a dirottare i mezzi verso centri sensibili con la presenza di disabili, anziani o luoghi simili. Si è impegnato a istallare entro ottobre le pompe di sollevamento in viale Stefano Candura (per supportare Centro Storico zona bassa), in zona pian del Lago (viale Luigi Monaco e via Due Fontane) e in via Due Fontane al fine di incrementare il livello di pressione della rete e consentire di raggiungere tutta l’utenza delle zone in questione.

L’onorevole Pietro Lorefice ha ringraziato per quanto fatto finora, manifestato la sua piena disponibilità a portare anche nelle aule nazionali, le necessità dei cittadini e sottolineato che quanto sta avvenendo è un’offesa a un cittadino che, nel 2024, non dovrebbe subire un’emergenza idrica di questa portata.

L’onorevole Salvatore Scuvera ha elencato tutti i fondi stanziati dalla Regione Siciliana e dallo Stato Italiano per finanziare il ripristino o la creazione di adeguate infrastrutture idriche sottolineando che il compito delle istituzioni locali è quello di canalizzare le risorse in interventi efficienti ed efficaci. Tra questi, solo per fare esempi, il riutilizzo per uso agricolo delle acque reflue e il funzionamento dei dissalatori.

L’onorevole Michele Mancuso ha invitato a non strumentalizzare l’emergenza idrica per fini politici ma a lavorare in sinergia per il benessere di tutti i cittadini.

Per gestire l’emergenza, causata dalla grave mancanza di pioggia e delle perdite – ritenute “assurde” – dell’acqua lungo le condotte idriche soprattutto di competenza di Sicilacque, sono necessari interventi sia nel breve sia lungo termine e l’onorevole anticipa che “la Regione Siciliana ha garantito un plafond che permetterà di rifare la rete idrica a Caltanissetta. Finché queste infrastrutture non saranno efficienti sarà necessario continuare a cercare pozzi per sopperire a un problema dettato dall’inefficienza di precedenti gestioni amministrative della Regione Sicilia”.

Una cittadina, in rappresentanza dei manifestanti che in questi giorni stanno protestando pacificamente davanti la sede di Caltaqua, ha espresso le esigenze delle famiglie nissene e le criticità legate a orari di erogazione e volume d’acqua raggiunto dalle singole abitazioni. “Ringrazio quanto si è fatto fino a questo momento ma chiedo un maggiore impegno per andare a colmare la carenza di piogge e dell’acqua”.

Per quanto riguarda la tempistica della distribuzione il direttore Gallè ha chiarito che gli orari “notturni” di erogazione sono necessari per consentire, in orari in cui c’è uno scarso utilizzo, una maggiore pressione nelle condotte e, di conseguenza, la possibilità di garantire che l’acqua arrivi a tutte le utenze, comprese quelle collocate nelle zone più alte e difficilmente raggiungibili in caso di distribuzione diurna con i quantitativi attualmente disponibili. Per quanto riguarda la potabilità dell’acqua vengono fatti sempre i controlli dell’acqua in distribuzione sia da parte di Caltaqua che da parte dell’autorità sanitaria per cui Ion caso di non conformità l’asp stessa informa prontamente il sindaco per l’emanazione di ordinanze di non potabilità o per altri provvedimenti necessari.

A chiudere gli interventi in Consiglio Comunale è stato il Sindaco Walter Tesauro che ha manifestato piena solidarietà a tutti i cittadini che stanno vivendo questa emergenza sottolineando che le autobotti sono state distribuite anche in relazione allo stato di emergenza e di necessità dei soggetti fragili che non hanno possibilità di rifornirsi autonomamente o di zone della città non raggiungibili con altre soluzioni.

Il sindaco Tesauro ha anticipato anche che saranno messi a disposizione 10 Silos che consentiranno di poter avere delle risorse idriche aggiuntive sottolineando di essere consapevole che quelle erogate sarebbero dei contributi integrativi ma certamente non risolutivi.

“E’ inaccettabile che Siciliacque perda 100 litri a secondo nell’arco di tutta la sua condotta, serve agire immediatamente nelle infrastrutture per evitare la dispersione di queste risorse vitali per tutti i cittadini. Dobbiamo sempre stare al fianco delle persone per comprendere le loro necessità e poter intervenire nel modo più efficace. Chiederemo tempistiche certe e impegni di intervento affinché questo problema non si dimentichi nel momento in cui ricomincerà a piovere e tornerà l’acqua ma che prosegua per pianificare l’accumulo di riserve anche per il futuro. Io resto al servizio dei cittadini come sono certo lo faranno tutti gli altri assessori e consiglieri comunali di questa città”.

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