Costanza di risultati e prestazioni di livello, sesto podio stagionale in altrettanti round. Uno score di tutto rispetto quello sin qui inanellato da Simone Campedelli, reduce dall’argento conquistato al 47° Rally 1000 Miglia, penultimo atto del Campionato Italiano Assoluto Rally Sparco, andato in scena lo scorso fine settimana.
Tornato a calcare i selettivi asfalti del Bresciano dopo ben 12 anni dall’ultima partecipazione, il portacolori della scuderia siciliana Island Motorsport (sempre supportata dalla Tempo srl) ha provato in tutti i modi ad insidiare il battistrada prendendosi anche qualche rischio. Presentatosi al via in coppia con la compagna Tania Canton e alla guida della Skoda Fabia RS Rally2 della Step-Five Motorsport gommata Pirelli, il pilota cesenate ha fatto il suo riprendendosi la piazza d’onore nella seconda parte di gara, precedentemente persa, seppur provvisoriamente, nel primo giro del sabato per una scelta gomme che non ha pagato.
Lo schieramento della Island ha compreso anche il nisseno Salvatore
Lo Cascio (Toyota GR Yaris seguita dalla GB Motors), sempre sotto l’egida della
DLF Academy. In lizza nel quarto dei cinque match della GR Yaris Rally Cup, il
giovane driver nisseno, navigato dall’esperto palermitano Gianfranco Rappa, ha
concluso terzo riuscendo a svettare, altresì, in tre prove speciali delle 11 in
programma.
Festa grande, infine, per l’altro alfiere Fabio Angelucci al quale è bastata la seconda posizione di categoria per conquistare matematicamente la “Over 55” del CIAR con una prova d’anticipo. Tra le rivelazioni dell’annata corsaiola in corso, il driver romano, sempre affiancato dal messinese Massimo “Max” Cambria, ha affrontato il “1000 Miglia” (per la seconda volta in carriera) debuttando, per l’occasione, al volante della Toyota GR Yaris Rally2 (sostituta dell’usuale Citroen C3) curata dalla D-Max Racing e “calzata” Pirelli. «Quando si porta a casa un trofeo, di cui siamo felicissimi essendo l’obiettivo stagionale, i meriti vanno sempre equamente divisi. Per questo, vorrei ringraziare Max Beltrami, team manager della D-Max, il responsabile tecnico Corrado, professionista d’eccezione, e il mio onnipresente navigatore Massimo, per tutto il prezioso apporto ricevuto negli ultimi due anni» – ha sottolineato un più che soddisfatto Angelucci – «Sono rimasto, invece, a dir poco piacevolmente sorpreso dalla Toyota. Mi sono trovato subito a mio agio con la vettura sin dai primi chilometri. Ne ho sempre avuto il pieno controllo, anche quando nelle battute iniziali ha accusato qualche problema di scivolamento sul posteriore. Noie prontamente risolte nella seconda tappa, con il montaggio di un nuovo kit di ammortizzatori. Abbiamo migliorato il nostro passo, pur non sfruttando appieno le potenzialità del mezzo. In estrema sintesi, un’esperienza estremamente positiva, sotto tutti i punti di vista».