SAN CATALDO. Si svolgerà il prossimo 10 agosto in piazza Calvario alle 21,30 uno spettacolo evento davvero unico nel suo genere che avrà come protagonista lo spirito di Ciàula di pirandelliana memoria, il simbolo letterario dei tanti carusi che hanno consumato l’infanzia negata nel ventre della Sicilia gialla, dall’odore pungente, dal buio smorzato dalla tremula fiammella sanguigna di una vecchia lampada ad acetilene.
Come dimenticare le tante storie umane consumate al contatto con l’oro del diavolo, l’ignominia del soccorso morto, l’egemonia dei signori dello zolfo! L’artista Stefania Bruno racconterà con la sua sand art, su un testo di Angelo La Rosa, la storia di un caruso morto il 3 marzo del 1893 alla tenera età di 11 anni all’interno della zolfara Persico, oggi recuperata e valorizzata fino alla fruizione per portare un raggio di luce in quell’abisso e dare la giusta memoria a questa civiltà mineraria, che per secoli ha coinvolto la comunità sancataldese.
“E’ doveroso, con i nostri racconti tra i resti dell’archeologia industriale o nelle scuole, portare questa civiltà alla memoria delle nuove generazioni, per ridare dignità alle tante vite che con le loro spalle hanno fatto grande la Sicilia borbonica e l’Italia dopo l’Unità”, ha concluso Angelo La Rosa.