La collettività del comune di Canicattì e del suo comprensorio si riappropria di un servizio sanitario di estrema importanza. Dal prossimo lunedì 2 settembre sarà infatti ripristinata la piena funzionalità ed operatività dell’Unità di Terapia Intensiva Cardiologica (UTIC) del presidio ospedaliero “Barone Lombardo” di Canicattì.
Il reparto, afferente all’Unità Complessa di Cardiologia diretta dal dottor Luciano Sutera Sardo e destinato all’assistenza dei pazienti affette da patologie cardiologiche acute che necessitano di un monitoraggio continuo dei parametri vitali, non registrava più ricoveri da circa un anno a causa della carenza di dirigenti medici che impediva la copertura dei turni h24. Adesso, grazie al forte impegno del direttore generale ASP, Giuseppe Capodieci, nel sostenere la riattivazione e ad una linea progettuale del primario Sutera Sardo finalizzata alla piena copertura dei turni di guardia, l’UTIC di Canicattì può finalmente riaprire i battenti. Il risultato è stato ottenuto anche ricorrendo alle prestazioni aggiuntive che saranno effettuate, con grande disponibilità e senso d’appartenenza, proprio dai dirigenti medici dirigenti medici del reparto di cardiologia.
«L’Unità di Terapia Intensiva Cardiologica del ‘Barone Lombardo’- commenta il direttore Capodieci- rappresenta un servizio di emergenza-urgenza di primaria necessità dal quale non si può prescindere. La ripresa delle attività è un traguardo che manterremo per garantire i livelli essenziali di assistenza e che, insieme al progressivo potenziamento degli altri reparti, ci permetterà di incrementare l’efficienza delle prestazioni rese globalmente dall’ospedale di Canicattì».
Alla soddisfazione del manager fa eco il compiacimento del direttore dell’UOC di Cardiologia di Canicattì, Luciano Sutera Sardo, per il quale «l’UTIC ha costituito per lunghissimo tempo uno dei fiori all’occhiello del presidio ospedaliero ‘Barone Lombardo’, contribuendo a salvare numerose vite umane non solo dell’hinterland territoriale dei comuni del distretto socio-sanitario di pertinenza ma anche di altri comuni viciniori e della provincia di Caltanissetta».
Quando, lo scorso agosto, venne sospesa l’attività del servizio, si registrarono le legittime rimostranze dei sindaci del Distretto socio-sanitario D3 che comprende i comuni di Canicattì, Camastra, Campobello di Licata, Castrofilippo, Grotte, Naro, Racalmuto e Ravanusa. Per questo, oggi, il sindaco del Comune Canicattì, Vincenzo Corbo, capofila del Distretto socio-sanitario D3, plaude alla riapertura: «Per la Città di Canicattì e l’intero comprensorio si tratta di un’attesa riconquista che abbiamo caldeggiato sostenendo appieno le azioni dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Agrigento. Oggi le criticità sono superate ed il mio ringraziamento va alla Direzione generale ASP per aver accolto le nostre istanze».