Le recenti morti dei due uomini morsi entrambi da ragno violino hanno fatto crescere preoccupazione verso l’animale appartenente alla famiglia dei Sicarid ma gli esperti rassicurano: «L’impatto sulla salute pubblica è pressoché nullo. I pochi casi severi e i rarissimi eventi fatali hanno sempre riconosciuto patologia importanti preesistenti al morso. I casi accertati sono pochissimi». A dirlo a Insanitas è Ignazio Brusca direttore della U.O.C di Patologia Clinica dell’Ospedale Buccheri La Ferla e responsabile del Centro di Riferimento Regionale in Immunoallergologia.
«È stato pubblicato uno studio lo scorso giugno da parte della Dermatologia di Milano, con appena sette casi descritti- spiega- nella maggior parte dei casi passa inosservato, può essere letale nei soggetti con preesistenti malattie e se non si agisce prontamente, soprattutto per la sua principale complicazione, cioè l’infezione della ferita che da locale può diffondersi a tutto l’organismo».
Il “ragno violino” Loxosceles rufescens è così pericoloso?
«Normalmente non è così pericoloso, oltre il 70% dei morsi passa inosservato oppure dà sintomi lievi indistinguibili dalle punture di zanzare. Solo raramente inocula il suo veleno e molto raramente ne inocula una quantità tale da innescare sintomi evidenti».
È tra le specie più pericolose?
«No, in Italia sono solamente due le specie di ragno velenose: la malmignatta ed il ragno violino. Il ragno violino vive negli ambienti domestici, spesso nascosto dietro i mobili o tra la biancheria conservata, normalmente non attacca l’essere umano se non per difendersi. Possiede un veleno citotossico, cioè causa la morte delle cellule circostanti alla zona di inoculo».
Quali sono i sintomi del morso del ragno malmignatta?
«È la cugina della vedova nera americana, possiede un veleno neurotossico cha causa come sintomi nausea, vomito, forti crampi addominali, febbre, con sudorazione, cefalea e spasmi muscolare, è raramente letale. Non è domestico, vive nelle campagne, soprattutto in ambienti pietrosi. In Italia sono stati documentati pochi casi di morso di questo ragno».
Il morso del ragno violino è letale?
«Usualmente no, già detto che nella maggior parte dei casi passa inosservato, può essere letale nei soggetti con preesistenti malattie e se non si agisce prontamente, soprattutto per la sua principale complicazione, cioè l’ infezione della ferita che da locale può diffondersi a tutto l’organismo».
Come si capisce se ha inoculato il veleno?
«Qualora ci si accorge del morso, sarebbe opportuno riuscire a catturare il ragno e/o fotografarlo, in quanto ha sei occhi al contrario degli altri ragni che ne hanno otto. Ovviamente, questo non è sempre possibile. Se è stato inoculato del veleno la zona morsa dopo circa 24-48 ore appare nera, cioè si ha una disgregazione dei tessuti (necrosi) circostanti il morso che può essere più o meno estesa».
Il veleno è in grado di creare problemi di rilevanza medica?
«Il veleno causa necrosi che può essere più o meno estesa. Il problema più importante è l’infezione causata da batteri che penetrano nella lesione e che può essere concomitante al morso o successiva. Se inoculata una dose alta di veleno, cosa che succede molto raramente e soprattutto in pazienti defedati, compare quella che è definito loxoscelismo sistemico, con interessamento sia delle cute sia dell’intero organismo. Questa forma clinica viene causata principalmente dalle specie analoghe presenti nel continente americano. Il primo e unico caso documentato in Europa è avvenuto nel 2015».
Da chi va curata la necrosi?
«La zona di necrosi nella maggior parte dei casi è piccola e richiede solamente una copertura antibiotica. Qualora sia più estesa è opportuno un piccolo intervento chirurgico per rimuovere la parte di tessuto “morta” e può essere effettuata nei reparti di chirurgia plastica o nelle chirurgie che hanno dimestichezza con lesioni superficiali e localizzate».
Come si distinguono i casi?
«Usualmente è difficile. Il ragno catturato e conservato permette una sua osservazione diretta o una sua foto, soprattutto del corpo, sono la base per una precisa identificazione ed attribuzione del morso La comparsa di una zona necrorica nel punto in cui si è ricevuto un morso lo può far sospettare. Non esistono test di laboratorio in grado di identificare il morso del ragno violino».
Le conseguenze del morso del ragno violino sono distinguibili da altre lesioni?
«La diagnosi differenziale con altre cause di necrosi cutanea è difficile. Lo scopo della terapia non cambia comunque. Evitare o curare le sovra infezioni ed eliminare, se estesa, la necrosi».
Quali sono i sintomi? E quando compaiono?
«La sequenza delle manifestazioni cutanee dovute alle punture di ragno violino, quando è avvenuto l’inoculo del veleno inizia alcune ore dopo la puntuta con arrossamento e gonfiore nella zona del morso. Seguiti, dopo 24-48 ore, da una vescicola o una pustola a cui segue un’escara necrotica e a quadro risolto una cicatrice. Se la dose di veleno è abbastanza elevata la zona di necrosi può essere abbastanza estesa. I sintomi sistemici, quali la febbre indicano una possibile infezione che richiede molta attenzione e cure immediate».
Quali sono le infezioni causate?
«L’inoculo di batteri può avvenire al momento del morso o successivamente sula zona di cute non indenne. Particolarmente temibili sono le infezioni date da Staphylococcus aureus meticillino-resistente, soprattutto negli immunocompromessi, in quanto può porre seri problemi di terapia antibiotica. Molto temibile è pure l’infezione da Clostridium perfringens, batterio che si sviluppa in ambienti poveri di ossigeno (anaerobio) e che tra le altre forma cliniche può causare la gangrena gassosa, potenzialmente letale».
In caso di morso accertato dove bisogna recarsi?
«In caso di morso accertato è fondamentale una attenta disinfezione. Se dovesse comparire una sintomatologia necrotica è sufficiente un centro dotato di una chirurgia in grado di effettuare un “curettage” chirurgico. Se le lesione appare più estesa, il centro deve essere in grado di effettuare interventi di chirurgia plastica per eliminarle. È necessario che il centro abbia un laboratorio attrezzato di microbiologia per l’identificazione di batteri infettanti. Nel caso l’infezione sia già presente, con interessamento esteso della zona o dell’arto colpito e comparsa di sintomi sistemici, quali la febbre, un reparto di malattie infettive trova la sua naturale indicazione. Nel caso di infezione da germi anaerobi può essere necessaria la camera iperbarica».
A livello nazionale quanti sono i casi di morsi accertati?
«I casi accertati sono pochissimi. È stato pubblicato uno studio lo scorso giugno, da parte della Dermatologia di Milano, con appena sette casi descritti. Uno studio retrospettivo pubblicato nel 2016 su 134 casi di morsi di ragno, solo sei erano stati attribuiti al ragno violino».
Qual è il suo impatto sulla salute pubblica? «L’impatto sulla salute pubblica è pressoché nullo. I pochi casi severi e i rarissimi eventi fatali hanno sempre riconosciuto patologia importanti preesistenti al morso. Ovviamente, ha un alto impatto mediatico, sia per la potenziale diffusione dell’aracnide, sia per le paure ancestrali, come per i serpenti, che essi causano>>