Salute

Le stelle cadenti della notte di San Lorenzo, ecco spiegato il fenomeno

di Marcello Frangiamone

Le stelle cadenti della notte di San Lorenzo, ecco spiegato il fenomeno

Gio, 08/08/2024 - 14:09

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Come ogni anno si ripete la tradizione della notte di San Lorenzo, arcidiacono cristiano ucciso il 10 agosto del 287 d.c. a soli 33 anni. Il rogo in cui venne ucciso Lorenzo era composto da carboni ardenti e, tradizione vuole, che le stelle cadenti siano proprio le lacrime del Santo che richiamano i carboni ardenti su cui venne bruciato.
In ogni caso, la tradizione di questa notte crea da sempre un’atmosfera ricca di speranza: si crede infatti che si possano avverare i desideri di tutti coloro che si soffermino a ricordare il dolore di san Lorenzo, e il rituale più diffuso prevede che a ogni stella cadente si pronunci l’avvenimento auspicato.


Ma cosa sono veramente le stelle cadenti della notte di San Lorenzo?
Scientificamente si tratta di uno sciame meteorico, denominato Perseide frammenti lasciati dalla cometa Swift-Tuttle, che la Terra attraversa durante il periodo estivo nel percorrere la sua orbita intorno al Sole. La pioggia meteorica si manifesta dalla fine di luglio fino oltre il 20 agosto e il picco di visibilità è concentrato attorno al 10 (notte di San Lorenzo)/12 agosto, con una media di circa un centinaio di scie luminose osservabili ad occhio nudo ogni ora. Ciò rende questo sciame tra i più rilevanti in termini di osservabilità tra tutti quelli incrociati dal nostro pianeta nel corso della sua rivoluzione intorno al Sole.


Si tratta in sostanza di polvere e granelli o palle di ghiaccioanche di considerevoli dimensioni che si trovano nello spazio lungo il tratto dell’orbita terrestre in direzione della costellazione di Perseo (da cui il nome perseidi). Quando la terra, durante il suo percorso di rivoluzione attorno al Sole, intercetta tale sciame per effetto della forza di gravità, le attrae a se facendole “cadere”. Lo sciame incontrando l’atmosfera terrestre, per effetto dell’attrito che essa genera, determina un surriscaldamento che causa la particolare scia che le identifica in cielo.
Tale fenomeno è in realtà molto più diffuso di quanto si crede, infatti la Terra intercetta sciami meteorici in quasi tutto l’arco dell’anno ma quello delle perseidi durante la notte di San Lorenzo è il più ricordato in quanto si verifica in piena estate con le scie facilmente osservabili in un cielo solitamente sereno e con una temperatura piacevole grazie alla quale è possibile stare fuori nell’attesa di individuare una scia per esprimere il fatidico desiderio.
Tutto il mondo si mobilità ogni anno per osservare tale fenomeno spettacolare. Il territorio siciliano offre tantissimi posti dove poter osservare le stelle, salire in zone di montagna o sulla costa marina, allontanandosi dai centri abitati per evitare l’inquinamento luminoso e godere di un cielo limpido e ovviamente stellato.


Tra i tanti siti si vogliono ricordare alcuni tra i più interessanti dal punto di vista astronomico:
Monte Pizzuta, che rappresenta il punto più alto della catena dei monti di Piana degli Albanesi, oppure la spiaggia di Vaccarizzo, o ancora il rifugio Sapienza con lo scenario vulcanico dell’Etna. Nell’ennese interessanti sono gli intorni di Troina, che ha acquisito il riconoscimento dei “Cieli più belli d’Italia” da parte di Astronomitaly e sulle Madonie presso il parco astronomico Gal Hassin o presso Pizzo Carbonara a 1979 mt slm, piano di Catarineci, Piano della Principessa o Piano cervi, la radura di Piano Battaglia, che presentano un basso grado di inquinamento luminoso
Altro luogo di particolare spettacolo e Argimusco che gode di un panorama “stellare”, tra i Monti Nebrodi e i Peloritani, definito la Stonehenge siciliana per la presenza del complesso megalitico.
A Caltanissetta infine è possibile osservare lo spettacolo delle “stelle cadenti” il 10 agosto in occasione di una serata organizzata da Legambiente presso il C.E.A. “Lina e Francesca Librizzi” in c.da Cozzo di Naro.