In un post recentemente pubblicato su un social, una utente sosteneva tristemente che, tutti coloro che a vario titolo stanno operando per questo stato emergenziale legato alla crisi idrica, “…stiano semplicemente attendendo le piogge”. Ed è questa l’impressione generale che la gente comincia ad avere in mancanza di risposte chiare e precise. Della tanto declamata ricerca di pozzi solo risposte vaghe, dovrebbero essere tre i pozzi individuati dall’ente gestore del S.I.I. ma ad oggi sono ancora in corso ulteriori attività di indagine e verifica per poi essere connessi alle condotte e quindi di tempi certi non ce ne sono.
Le autobotti cercano di sopperire la carenza dell’acqua in alcune zone della città ma rimane solo il disperato palliativo di mettere una pezza alle criticità delle infrastrutture di distribuzione, gli enti gestori si trincerano dietro leggi e contratti rispettati, di altri progetti a medio termine non c’è notizia, per il riutilizzo delle acque reflue il silenzio, di realizzare serbatoi di accumulo per la distribuzione neanche l’ombra, di bacini di ricarica delle falde neanche a parlarne. Insomma sembra proprio che, anche per questa volta, per l’ennesima volta, l’unico modo per superare questo stato di emergenza sarà quello di aspettare che piova.
Ormai il ferragosto è passato e, viste le prime avvisaglie, ci si prepara come ogni anno, questa volta in modo particolarmente speranzoso, con ombrelli e impermeabili, nell’attesa della pioggia tardo estiva e di quella autunnale che potrà ridare a questa povera terra arsa dal sole il bene primario di cui tutti lamentano la mancanza ma che poi poco o nulla si fa per renderla disponibile a tutti. Allora che fare? Attendere semplicemente le piogge!