Salute

Crisi idrica a Caltanissetta. Solo 2 dei 60 pozzi censiti possono essere sfruttati e daranno 35 litri/secondo

di Giuseppe Scibetta - La Sicilia

Crisi idrica a Caltanissetta. Solo 2 dei 60 pozzi censiti possono essere sfruttati e daranno 35 litri/secondo

L’emergenza idrica a Caltanissetta Caltaqua illustra il progetto per cercare di non dilatare ulteriormente i turni di erogazione
Mer, 21/08/2024 - 09:33

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Continua a non piovere e sembrano sempre più destinati a protrarsi nel tempo (e, quasi certamente, ad aumentare) i disagi che stanno affrontando da quasi due mesi gli abitanti di Caltanissetta e di San Cataldo a causa della crisi idrica che si è manifestata a seguito del progressivo svuotamento degli invasi che per anni hanno garantito l’erogazione di acqua. Nonostante l’impegno profuso dai responsabili delle istituzioni locali, impegnati a dare delle risposte per fronteggiare quella che sta diventando una vera e propria emergenza, la crisi idrica sta mettendo tutti a dura prova. L’impegno è totale e la sinergia è massima. Ed è quello che è emerso anche ieri mattina nel corso della conferenza stampa voluta dal sindaco del capoluogo Walter Tesauro, assieme al collega di San Cataldo Gioacchino Comparato, ed alla quale hanno partecipato il direttore generale di Caltaqua, Andrea Gallè, il dirigente del Dipartimento provinciale della Protezione Civile Filippo Spagnolo assieme al collega Cristofero Costa e l’assesso – re comunale Oscar Aiello. «Si tratta di un problema che si sta aggravando sempre più – ha detto il sindaco nisseno – a causa della diminuzione della riserve idriche e nonostante il grande impegno messo in atto da tutti coloro che si stanno occupando di questa situazione e che fanno parte della Cabina di regia attivata dal Governo regionale e dal prefetto Chiara Armenia. L’unica soluzione possibile è ormai quella dell’indivi – duazione di nuove risorse idriche, provenienti dallo sfruttamento dei pozzi. Nelle ultime settimane sono state fatte delle ricerche, ma dei 60 pozzi che sono stati segnalati ed ispezionati solo pochi, a conclusione di una ricerca spasmodica, sono quelli che possono garantire un approvvigionamento idrico utile per garantire dei turni di erogazione regolari. In particolare sono soltanto due i pozzi che ci sono stati segnalati e che pensiamo di utilizzare, anche se si trovano nel territorio tra Mazzarino e Butera, e che potranno assicurare nelle prossime settimane un quantitativo di acqua di 35 litri al secondo».

Nel frattempo l’Amministrazione comunale nissena sta ricorrendo all’uso di dodici autobotti, tre delle quali messe a disposizione dall’Ispettorato forestale, una con capienza di mille litri e le altre due di ottocento litri, per i rifornimenti alternativi. Stessa situazione anche per gli abitanti di San Cataldo, come ha sottolineato il sindaco Comparato, che per aiutare i suoi concittadini che ricevono l’acqua ogni sei giorni ha messo a disposizioni una autobotte che gira per le strade distribuendo agli abitanti piccoli quantitativi di acqua. A raccontare gli sforzi che sta facendo “Caltaqua” per attenuare quanto più possibile i disagi vissuti da ormai due mesi dai nisseni, è stato l’ing. Andrea Gallè, che ha anche spiegato ai presenti (c’erano pure assessori e consiglieri comunali) qual è il progetto che potrebbe consentire ai nisseni di usufruire delle risorse dei pozzi individuati tra Mazzarino e Butera. «Stiamo attenzionando moltissimo l’acqua che può essere utilizzata da questi pozzi – ha detto il dirigente dell’azien – da – e stiamo lavorando per fare in modo che possa essere disponibile prima possibile: i due pozzi hanno una portata di almeno 35 litri al secondo, per cui abbiamo studiato la soluzione destinata ad aumentare la dotazione idrica per Caltanissetta e San Cataldo. Il progetto che stiamo mettendo in atto prevede il collegamento dei pozzi con una condotta che attualmente va da nord verso sud e l’acqua sarà dirottata con l’attivazione di due impianti di sollevamento utili per rifornire di acqua i Comuni dell’Ennese. Siciliacque a sua volta assicurerebbe un rifornimento analogo ai due Comuni nisseni. In pratica i 35 litri al secondo dei due pozzi andrebbero ai Comuni ennesi, e Siciliacque fornirebbe un identico quantitativo al capoluogo nisseno e a San Cataldo». «Con il 45% di risorse idriche in meno – ha aggiunto l’ing. Gallè – sarà necessario assieme ai sindaci rivedere i turni di distribuzione idrica a Caltanissetta e a San Cataldo, anche perché, come è prevedibile, sarà necessario ridurre ulteriormente l’utilizzo delle risorse dell’Ancipa, poiché non è possibile prelevarne ancora in quanto si determinerebbe la morte dell’invaso. Inevitabile dunque ridurre ulteriormente le forniture d’acqua, che sono state già preannunziate dalla Cabina di regia: Con i nuovi pozzi la previsione potrebbe essere quella di portare a settembre i turni di erogazione idrica del capoluogo ogni tre/quattro giorni, e a San Cataldo ogni quattro/cinque giorni. Solo se poi il Padre Eterno ci aiuterà con qualche pioggia potremo avere benefici migliori…».