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Caltanissetta. Vagginelli Pd ricorda Nicola Boccadutri: “Un compagno che mai avremmo voluto perdere”

Redazione 1

Caltanissetta. Vagginelli Pd ricorda Nicola Boccadutri: “Un compagno che mai avremmo voluto perdere”

Mar, 27/08/2024 - 21:48

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CALTANISSETTA. Riceviamo e pubblichiamo ricordo di Carlo Vagginelli, consigliere comunale del PD a proposito di Nicola Boccadutri.

“Su facebook il suo ultimo messaggio è stato affidato alle parole di Antonello Venditti: la vita è così, lei ci mischia le carte, confonde le idee e poi decide per noi. E la vita ha deciso di portarci via un amico carissimo, un compagno che mai avremmo voluto perdere e che ci manca già immensamente. Nicola è stato uno dei figli migliori della sinistra nissena, di cui condivideva storia, origine e DNA.

Sotto il fascismo fu suo padre, Luziu Boccadoro, a costruire ed animare la cellula clandestina del Partito Comunista Italiano, attorno alla quale si ritrovarono, si formarono e combatterono Leonardo Sciascia, Emanuele Macaluso, Pompeo Colajanni, Luigi “Gino” Cortese, Gaetano Costa, Rita Bartoli.

Di quella stagione complessa ed affascinante Nicola mi ha confessato tante volte che avrebbe voluto conoscere e scoprire più di quanto la riservatezza e la prudenza del padre gli permisero di apprendere.

Eppure molto deve essergli stato trasmesso se, insieme al fratello Franco, a Puccio Dolce ed a tanti altri decise di raccogliere il testimone paterno diventando uno dei protagonisti di una nuova generazione del PCI, negli anni in cui il radicamento sociale del Partito si realizzava anche a Caltanissetta attorno a battaglie per la dignità del lavoro e la difesa degli ultimi.

La crisi della sinistra non intaccò la sua bussola ideale e politica, né fece venir meno la sua militanza, che continuò nel sindacato, nell’Auser, nell’Anpi e nel Circolo Faletra del Partito Democratico.

Lì ho avuto l’opportunità di conoscerlo e di diventarne amico, beneficiando del suo affetto, della sua vicinanza e dei suoi consigli. In questi anni, infatti, non c’è scelta delicata o decisione importante che io abbia preso senza prima confrontarmi con lui. Il suo consenso era per me un metro utile per misurare la coerenza tra le azioni che intendevo compiere, la nostra storia ed i nostri valori profondi.

Di contro, anche quando è stato perplesso o scettico rispetto ad alcune decisioni che non lo convincevano non ha fatto mai mancare a me ed al Partito il suo sostegno, i suoi consigli ed il suo supporto. Così è stato anche nelle ultimissime vicende politiche. Durante i nostri ultimi incontri, però, ciò che mi ha colpito di più è stato il suo lato umano: il sorriso che aveva mentre passeggiava con la moglie o andava a trovare il figlio a lavoro, il ricordo affettuoso del fratello e dei nipoti, la sua passione per il mare e per il suo rifugio di Giardini.

È di queste cose e non di politica che abbiamo discusso durante la nostra ultima telefonata. Tra i tanti ricordi commossi di questa difficile giornata quello che mi ha colpito più a fondo l’ha messo nero su bianco la professoressa Aurelia Speziale.

Si tratta di quattro semplici parole: ti esorto all’impegno. È il contenuto di un biglietto che Luziu Boccadutri inviò a Luigi Cortese nel 1942, mentre quest’ultimo si trovava a Parma ove poi divenne comandante partigiano.

Penso che Nicola oggi ci avrebbe ribadito questo medesimo concetto, ci avrebbe esortato all’impegno ed alla lotta per una società diversa e più giusta, ma anche all’impegno per una vita più piena ed umana. La canzone di Venditti che ha lasciato qui su facebook come ultimo messaggio nella bottiglia non dice solo che la vita – beffarda – decide per noi, si chiude con un messaggio di speranza: ovunque andrai sarai sempre tu. Ecco, Nicola Boccadutri è sempre stato se stesso e continuerà ad esserlo ovunque sia ora”.