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Caltanissetta. Pozzi privati in funzione presto: in caso di intoppi scatterà la requisizione

di Enrico De Cristoforo - La Sicilia

Caltanissetta. Pozzi privati in funzione presto: in caso di intoppi scatterà la requisizione

Gio, 15/08/2024 - 12:16

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Potrebbero entrare in funzione questa settimana, i pozzi messi a disposizione dai privati al Comune per immettere acqua nelle condotta idrica urbana. Lo annuncia a «La Sicilia», prudentemente, l’assessore alla Protezione civile Oscar Aiello precisando che «alcuni dei pozzi già esaminati non possono essere presi in considerazione perché la loro portata è esigua per il fabbisogno generale, mentre altri sarebbero fruibili ma attendiamo l’esito delle analisi dell’acqua e soprattutto dobbiamo formalizzare l’accordo con i proprietari». Il Comune, infatti, ha promesso che ricompenserà chi mette a disposizione riserve idriche, ma non tutto potrebbe filare per il verso giusto e allora, aggiunge Aiello, «saremo costretti alla requisizione dei pozzi ai fini dell’emergenza che sta subendo la popolazione». Nel frattempo, i turni restano quelli del calendario (spesso modificato a discapito degli utenti) diffuso da Caltaqua e visibile anche sul sito comunale, sperando che non ci siano ulteriori slittamenti come accaduto nei giorni scorsi, soprattutto nella zona Balate (che comprende la parte alta di viale della Regione, tra cui grossi complessi edilizi come La Cittadella), che ha lasciato a secco i serbatoi. In contemporanea sono state esaurite quasi subito le scorte di bidoni nei negozi. Insomma un passo indietro di almeno 20 anni, quando si faceva la fila davanti alle fontanelle e agli abbeveratoi, da tempo in disuso.

La rabbia per i disagi incalza e c’è chi porta avanti mozioni collettive per spronare interventi radicali contro la penuria idrica. Una delle iniziative è quella dei consiglieri comunali Luigi Bellavia, Vincenzo Cancelleri, Felice Dierna, Calogero Palermo, Annalisa Petitto, assieme a Sergio Cirlinci, cittadino nisseno, che promuovono un presidio in via Bellini, la scalinata tra la sede di Caltaqua e il Teatro Margherita. Si comincerà domani dalle 9 alle 13 e dalle 17 alle 20. «Abbiamo ricevuto – dicono i promotori – tantissime segnalazioni, messaggi e sollecitazioni di cittadini che chiedono di far qualcosa che possa servire da stimolo per porre fine ai tanti disagi, per passare dalle parole ai fatti; da qui la decisione di organizzare non un nuovo sit in, di parole ne abbiamo dette tante, ma un presidio per richiamare una maggiore attenzione sul problema e formare contestualmente un Comitato di cittadini, che effettuerà una raccolta firme da consegnare successivamente al prefetto e al sindaco affinchè vi sia una più corretta ed equa distribuzione idrica, l’utilizzo di pompe mobili di sollevamento, non solo per le zone indicate nell’emendamento approvato in consiglio comunale il 1° agosto, ma anche per i palazzi che hanno i recipienti nei sottotetti e, qualora Caltaqua non ne sia in possesso, chiedere l’intervento della Protezione civile o del Genio militare». Se i tempi si allungheranno i promotori del presidio chiedono in alternativa «un servizio di distribuzione tramite autobotti, calendarizzata, non una tantum e che abbia una data precisa così come avviene, in linea di massima, per i turni di distribuzione, ponendo fine anche alle speculazioni».

Mobilitazione anche del gruppo politico di «Futura – Costruiamo insieme la città», tramite un sondaggio anonimo per una ricognizione dei disagi e dei disservizi nell’erogazione idrica in città. «Il razionamento della distribuzione ogni cinque giorni – dicono da “Futura” – è ormai una realtà, ma a questo si aggiunge la mancata erogazione in vaste aree comprese nelle zone indicate da Caltaqua nel calendario della distribuzione. Abbiamo riscontrato numerose segnalazioni di utenti e di interi condomini che non hanno ricevuto l’approvvigionamento idrico nei giorni stabiliti e che nonostante gli annunci del gestore, non hanno ricevuto nessuna autobotte sostitutiva. Tutto ciò sta accadendo in un periodo in cui molti anziani rimangono in città, privati di un bene primario». Il sondaggio non ha la pretesa «di ottenere un risultato scientificamente accurato – aggiungono – ma assumerà un peso politico quanti più saranno i cittadini a rispondere. L’obiettivo è quello di raccogliere più dati possibili da porre all’attenzione delle istituzioni preposte. Aggregheremo le risposte ricevute in un report che sarà reso pubblico in tempo reale».