I social network erano il loro terreno di caccia. I truffatori utilizzavano di volta in volta falsi profili. Per lo più si presentavano alle vittime come un rassicurante e affascinante ragazzo francese che viveva all’estero per lavoro e instaurava con queste un rapporto di intima fiducia, convincendole a credere in una relazione sentimentale. Guadagnata la confidenza della vittima, iniziavano le richieste di denaro, motivate da necessità personali e difficoltà economiche. Per questo, a carico di sette persone, indagate per truffa e riciclaggio, sono state eseguite dai poliziotti di Savona e Genova altrettante perquisizioni.
La denuncia che una delle vittime, ormai esausta, ha presentato agli agenti della Sezione operativa della Polizia postale di Savona, ha fatto partire le indagini. Le richieste di denaro erano diventate sempre più frequenti e la malcapitata, resasi conto del raggiro, ha deciso di interrompere i contatti. A quel punto è iniziato il ricatto: denaro per non diffondere in rete le foto intime ottenute con l’inganno.
Il metodo delle “Truffe romantiche” è uno stratagemma noto
agli investigatori. Reati contro il patrimonio commessi sfruttando la
vulnerabilità di persone fragili, che, per vergogna, molto spesso decidono di
non denunciare.
Le ricerche degli investigatori hanno accertato che, nell’arco di un anno, sui conti correnti in uso ai truffatori è transitato oltre un milione di euro proveniente dall’attività illecita, utilizzando carte di debito prepagate e carte di credito. Il denaro veniva poi trasferito e monetizzato in paesi dell’Africa centrale: Costa d’Avorio, Etiopia e Burkina Faso oltre che in stati europei come Francia, Belgio, Austria e Cipro.
L’analisi tecnica e di ricerca delle prove è stata condotta dal Servizio operativo per la sicurezza cibernetica (Sosc) di Savona, con il supporto del Centro operativo per la sicurezza cibernetica (Cosc) della Polizia postale di Genova, coordinate dal Servizio polizia postale e per la sicurezza cibernetica di Roma, in collaborazione con i centri operativi di Bologna, Roma e Firenze e con le Sezioni operative di Modena e Viterbo.