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Sulle Dolomiti in infradito e altre follie: errori che possono costare caro in alta quota

AdnKronos

Sulle Dolomiti in infradito e altre follie: errori che possono costare caro in alta quota

Mar, 09/07/2024 - 15:41

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(Adnkronos) – La famigliola con un bimbo in braccio sulla via ferrata in Trentino senza protezioni, è solo l'ultima puntata di una lunga serie di 'follie' ad alta quota. Dal turista tedesco che si è arreso a Portofino, dopo aver tentato l'impresa dell'itinerario da Camogli alla baia di San Fruttuoso in mocassini all'improvvisato escursionista in pantaloncini corti e scarpe da ginnastica sulla cima del Monte Rosa, per non parlare dei turisti padovani in infradito sulle Dolomiti, ogni giorno il Soccorso Alpino interviene per recuperare persone che si danno alla montagna senza gli indumenti adatti né, tanto meno, le dovute precauzioni. Virali le immagini non solo della spaventosa traversata lungo il percorso attraversato di cresta ma anche quelle dell'uomo a 4000 metri di altezza su un ghiacciaio in Valle d'Aosta vestito come dovesse passeggiare in centro: jeans, scarpe basse e giacchetta in mano. A postare le foto sui social è, il più delle volte, lo stesso Corpo Nazionale del Soccorso Alpino proprio al fine di sensibilizzare gli escursionisti a vivere con prudenza, ben attrezzati, la montagna. Così come i turisti soccorsi dopo esser rimasti bloccati dalla neve: volevano attraversare le Alpi in bici. Stessa sorte, al Passo Vizze, per un altro ciclista bloccato e a rischio congelamento mentre pedalava in pantaloncini sulla neve. Stranieri anche i giovani recuperati mentre, a quattro zampe, provavano a terminare il percorso iniziato con scarpe dalla suola liscissima e adatte al lungomare.  E i dati, meglio di ogni altro esempio, raccontano la sfrontatezza di quanti vivono la montagna da inesperti. Lo scorso anno il Soccorso Alpino e Speleologico è intervenuto per 12.349 missioni di soccorso: nel 25,5% dei casi proprio per l'incapacità delle persone. Il 49% degli interventi del Soccorso Alpino e Speleologico si concentra nei mesi estivi di giugno (7,3%), luglio (14,4%), agosto (17,1%) e settembre (10,3%). Ad esser soccorsi sono, nell'82,1% dei casi italiani, nel 6,7% tedeschi mentre il 4,2% che resta è francese. Maschi per lo più, il 68,6%, tra i 50 e i 60 anni, il 16,95%.   —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)