Entusiasmo in centro storico. Nei pressi del Municipio sarà realizzata la mensa universitaria, è già aperta una palestra.
Saranno presto rialzate le saracinesche in 6 locali del centro storico
cittadino da tempo chiusi e abbandonati per la cessazione dell’attività
prevalentemente commerciale che prima vi è stata svolta.
Le saracinesche saranno riaperte perché i 6 locali riprenderanno a svolgere attività: per 4 di essi tornerà ad essere commerciale mentre in un altro sarà istituita la mensa universitaria e nell’altro ancora sarà aperta una palestra sportiva.
Sono i locali che si trovano nel tratto del corso Vittorio Emanuele compreso tra la via XX Settembre e la piazza Garibaldi e nel corso Umberto di fronte la sede del Comune.
Il tutto avverrà nell’arco di pochi mesi, possibilmente nel prossimo autunno che è alle porte, ma sicuramente prima di Natale, perché tutto è già stato predisposto e bisogna soltanto sistemare i locali per la ripresa dell’attività.
Intanto uno dei 6 locali è già stato riaperto. E quello dell’ex Chicco nel quale è stata istituita la palestra sportiva che è stata pure inaugurata.
La mensa universitaria sarà realizzata nei locali dell’ex pasticceria
Romano – di fronte la sede municipale – e sarà riservata agli studenti del consorzio universitario.
I quattro negozi commerciali che saranno riaperti sono: una profumeria nell’ex rivendita di dischi a metà del tratto del corso Vittorio Emanuele, un esercizio di abbigliamento nell’ex Mille Idee, una rivendita di oggettistica per la casa e articoli di regalo nell’ex Oltre e un esercizio di abbigliamento
nell’ex negozio Gruttadauria all’angolo del corso Vittorio Emanuele con la via XX Settembre che si trasferirà dalla via Rosso di San Secondo.
Le notizie sono state fornite con grande entusiasmo dal commerciante Antonio Gruttadauria di corso Vittorio Emanuele che è stato presidente del centro commerciale naturale “Centro Storico”.
«Sarà questo – ha detto Gruttadauria – l’avvio tanto auspicato della rinascita del centro storico dove i negozi rimasti aperti e ancora
operanti sono davvero pochi perché tutti gli altri sono stati costretti
a chiudere e a cessare l’attività».
E poi: «E’ questo un segnale di grande importanza che va accolto
con molta contentezza e soddisfazione e che fa sperare in una effettiva
ripresa del centro storico.
E’ augurabile che seguano altre aperture di qualsiasi genere per far
rivivere il centro storico e cancellare la desertificazione che purtroppo
c’è attualmente ma anche per dare coraggio a noi commercianti di resistere e mantenere ancora aperti i negozi che gestiamo». Infine: «Auguriamoci che sia effettivamente l’inizio di un nuovo corso e che le competenti autorità,
soprattutto quelle comunali, si adoperino con adeguate iniziative
per sostenere questo risveglio che tutta la città chiede».
Dopo la fuga dal centro storico e le tante saracinesche abbassate e
molti locali rimasti per mesi sfitti adesso c’è una nuova tendenza, ci
sono giovani pronti a scendere in campo e a investire nella città in
cui sono nati e cresciuti. Segno tangibile che traccia un solco importante
dal punto di vista sociale: c’è ancora chi crede in un futuro imprenditoriale in città e lo fa investendo forza e denaro in un centro storico che ha rischiato la desertificazione a causa di una crisi economica senza precedenti.
Ora il cambio di passo che i commercianti storici hanno accolto
con entusiasmo in una città che rischia la desertificazione occupazionale.