riceviamo & pubblichiamo

Emergenza idrica a Caltanissetta. Lettera aperta da parte di un cittadino: “Alla disperazione si è aggiunta la rabbia”

Riceviamo e pubblichiamo lettera aperta da parte di un cittadino di Caltanissetta, Sergio Cirlinci, riguardo la crisi idrica.

“Gent.ma classe politica locale, tutta. Torno a scrivervi essendo passata una settimana senza che nulla sia cambiato. Nella mia precedente lettera, vi invitavo ad intervenire per cercare di risolvere il problema della fornitura idrica in alcune zone della città dove, a causa della bassa pressione, l’acqua non arrivava da ormai più di un mese, 35 nel caso della mia zona. Torno a scrivervi per informarvi che nulla, dico nulla ed ancora nulla è cambiato. Molti hanno detto che non essendovi ancora insediati, dovevo avere pazienza. Adesso che il Consiglio si è insediato, il Sindaco ha giurato, ha pure nominato gli assessori, assegnato le deleghe ed essendo finita la pazienza, la mia, ma penso anche quella di altri, mi sarei aspettato un vostro intervento risolutivo o almeno delle parole su come intendete risolvere il problema. Invece nulla, nulla, nulla. Non mi consola il vedere che a Niscima, in perfetto stile paese del terzo mondo, con tutto il rispetto ed i dovuti distinguo, è stata portata un’autobotte, dove cittadini assetati hanno fatto la fila, sotto il sole cocente e con 40°, per cercare di portare a casa qualche bidone pieno. Non vi siete mossi, non dico commossi, neanche leggendo la lettera di un cittadino che ha dovuto rendere pubblico aspetti familiari personalissimi, nella speranza di scuotervi. Anche in questo caso nulla, nulla, nulla. La franchezza che mi contraddistingue, mista a rabbia, mi spinge a dirvi che al posto vostro un tantino di vergogna la proverei, soprattutto vedendovi sorridenti, belli eleganti e freschi, inteso freschi docciati, mentre ci sono bambini, anziani e malati che non possono neanche lavarsi. Leggiamo però di vostri incontri, interviste e comunicati nei quali parlate di tavoli tecnici, mozioni, richieste varie, ma al netto di tutto questo c’è solo il nulla, il nulla il nulla. Lo ripeto più volte sperando almeno serva a farvi arrabbiare leggendo queste parole. E’ stato chiesto pure un consiglio comunale aperto, chissà quando e se si farà. Anche se so benissimo che non potrà da solo risolvere il problema, sarebbe comunque una dimostrazione di voler affrontare e risolvere il problema, nonché dimostrazione di vicinanza ai cittadini, sentendo la voce di chi il problema lo vive sulla sua propria pelle, anche perché, presi da votazioni, incarichi e nomine, qualcuno magari non ne ha ben compreso la gravità. Non mi si dica “ci stiamo lavorando”, bene se è così, perché non informate la popolazione ? Quelle poche notizie che arrivano sono prevalentemente “ho sentito dire”. A mali estremi, estremi rimedi, molti stanno ricorrendo alle autobotti, trovando difficoltà a reperirle e qualcuno anche a pagarle, visti i costi, si va dai 10 ai 15€ a m3, in alcuni casi anche a 20. Certo per avere l’acqua in casa si fanno tutti i sacrifici possibili, perché a tutto si può rinunciare ma non di certo a lavarsi, specialmente con queste temperature, ne va della propria dignità. Ecco, questo vostro atteggiamento, sta calpestando oltre al sacrosanto diritto di ricevere l’acqua, anche la dignità personale. Vorrei vedere come vi sentireste a partecipare ad un consiglio o ad altri incontri, senza esservi potuti fare una doccia o andare a lavorare lavandosi alla meno peggio. Non ci servono neanche i selfie, sanno solo di ennesima propaganda, a noi, cari politici tutti, serve ricevere, anche quella poca acqua che c’è e che altri ricevono. Siamo disperati, scrissi la volta scorsa, adesso alla disperazione si è aggiunta la rabbia. Ci costringerete a scendere in Piazza, un popolo che ha sete è molto più arrabbiato di quanto protesta per altro. Non confido più nelle vostre rassicuranti parole, aspetto provvedimenti immediati e mai personalmente mi rassegnerò fino a quando in città arriverà anche un solo m3 d’acqua, io anche 1 litro lo pretenderò, così come voi pretendete che il cittadino paghi le varie tasse, rispetti leggi e regolamenti e si comporti civilmente.

Solitamente queste lettere aperte si concludono con la frase “mi scuso per il tono”, no, io non mi scuso, se c’è qualcuno che deve scusarsi quelli siete voi.

Ad Maiora Sergio Cirlinci”

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