CALTANISSETTA. Si è tenuta stamattina l’inaugurazione del progetto “Terapia del Viaggio” presso il Centro Diurno Alzheimer di Via Chiarandà, proposto e finanziato dal Rotary Club di Caltanissetta e realizzato con il supporto del dott. Salvatore Torregrossa del Centro Diurno, e la collaborazione del Dipartimento di Salute Mentale guidato dal dott. Massimo Cacciola.
Il progetto nasce dalla volontà di creare presso il centro un ambiente stimolante per i pazienti che contribuisca alla costruzione di un nuovo equilibrio relazionale che migliori la qualità della vita dell’ospite, riducendo i disturbi comportamentali e funzionali propri degli stadi più avanzati di demenza.
È stato allestito uno spazio come un vero e proprio
scompartimento ferroviario, utilizzando arredi e caratteristiche della
Littorina FS, con un ambiente carrozza ben definito, facilmente riconoscibile
negli arredi, strutturata tecnologicamente con sistemi e attrezzature che
rievocano una carrozza ferroviaria degli anni 60/70.
La terapia si sostanzia in un viaggio che consente alla persona con demenza una fuga controllata e/o stimolata. I pazienti entrano nel vagone con un operatore e si accomodano per vivere un’esperienza simulata di un viaggio in treno. Il finestrino è in realtà un monitor che proiettando delle immagini di un viaggio in treno, stimola il ricordo di atmosfere e situazioni del passato associate ad emozioni positive.
Oltre a mantenere vive le capacità cognitive non ancora compromesse dalla malattia, l’approccio si è rivelato utile nel contrastare sintomi tipici come gli stati di agitazione, l’aggressività e comportamenti come il wandering, cioè la tendenza a vagare senza meta. Tale terapia prevede la presenza di un operatore esperto che accompagna il malato durante il viaggio, coinvolgendolo con domande-stimolo, dall’acquisto del biglietto fino all’arrivo.
Il direttore generale Salvatore Ficarra ha sottolineato: “Sono orgoglioso di aver supportato e preso parte ad un’iniziativa come questa che pone al centro di tutto il paziente con le sue problematiche legate alla patologia e le sue necessità, tentando di mantenere vivi altri ambito come quello relazionale affinchè non degeneri nell’annullamento della persona; colgo l’oc casone per ringraziare per la partecipazione l’assessore regionale alla salute Giovanna Volo”.