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Albanese sequestra madre e figlio, ‘zitta o fai la fine di Giulia’: salvati dai carabinieri

Redazione

Albanese sequestra madre e figlio, ‘zitta o fai la fine di Giulia’: salvati dai carabinieri

Sab, 06/07/2024 - 17:21

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Un’ossessione maniacale, malata e pericolosa, ha portato un 33enne albanese a sequestrare una madre di 26 anni e suo figlio di 5 fuggendo in auto per 100 chilometri da un paese padovano fino a Grigno, in provincia di Trento, dove è stato accerchiato e arrestato dai carabinieri. Un’intervento difficile che ha visto impegnati i militari dei Comandi Provinciali di Padova, Treviso, Vicenza, Trento Bassano del Grappa e di Borgo Valsugana perchè il rischio era che l’uomo potesse uccidere i due ostaggi.

“Questa volta torno dentro in carcere, ma ci torno bene” avrebbe detto l’uomo alla 26enne aggravando la minaccia con un “sta’ zitta o fai la fine di Giulia Cecchettin'”. La donna viveva nel terrore, presa di mira dal 33enne in maniera angosciante tanto che, dopo varie denunce di stalking, con l’ultima fatta nel settembre del 2022 l’albanese era finito in carcere, uscendo lo scorso maggio. E aveva ripreso con i suoi comportamenti, arrivando a mettere sotto l’auto della donna e del marito un gps che gli consentiva di monitorare gli spostamenti della coppia.

Ieri l’epilogo. L’uomo, 33 anni, residente nel trevigiano, ha intercettato a Borgoricco (Padova), la donna che stava accompagnando in auto il figlio alla scuola dell’infanzia, e con la minaccia di un coltello li ha costretti a fermarsi. Poi si è messo alla guida dell’auto portando con sé il bambino e la madre, immobilizzati con fascette in plastica alle caviglie.

Dopo circa mezz’ora, il marito, allarmato dal mancato rientro a casa della moglie, ha chiamato il 112: i carabinieri sono riusciti a mettersi in contatto con la 26enne la quale, minacciata dall’uomo, ha risposto in maniera evasiva facendo così scattare l’allarme alle varie centrali operative che si sono attivate nelle ricerche. L’alert è stato esteso a tutto il Veneto e alle regioni limitrofe. I carabinieri attraverso l’attivazione di una capillare localizzazione tecnica, con il supporto dei sistemi di rilevazione targhe dislocati lungo le arterie stradali, sono riusciti a localizzare il veicolo, sempre condotto dallo stalker che, brandendo il coltello, teneva in ostaggio la donna e il bambino.

C’è stato un inseguimento per quasi un centinaio di chilometri fino a Grigno (Trento) dove l’auto condotta dal sequestratore è stata accerchiata e bloccata con l’intervento simultaneo dei carabinieri che hanno tirato fuori a forza il sequestratore dall’auto per paura anche che uccidesse gli ostaggi. In auto aveva, oltre il coltello, una mazza da baseball e un piede di porco.