Complici i tassi di interesse in discesa e il maggior clima di fiducia tra i consumatori, oggi trovare il prestito personale più adatto alle rispettive esigenze, sia economiche che private, non è più un’impresa. Il comparatore gratuito di PrestitiOnline.it consente, ad esempio, di selezionare le proposte più vantaggiose delle banche e delle società finanziarie autorizzate con aggiornamenti quotidiani. Il tutto gratuitamente e in completa sicurezza per i richiedenti.
Oggi il tasso di interesse medio per un prestito personale è dell’8,80%, in calo rispetto al dato di fine 2023 quando la percentuale si attestava a 9,02%. Più conveniente la cessione del quinto dello stipendio e della pensione, i cui tassi sono pari a: 7,78% per i pensionati; 7,35% per i dipendenti privati e a 5,68% per i dipendenti pubblici.
Come richiedere un prestito personale?
I prestiti personali rientrano nella categoria dei prestiti non finalizzati: i richiedenti possono usare la somma ricevuta dalla banca per più esigenze di spesa, senza dover presentare preventivi o giustificare l’uso che si farà del denaro. Con un prestito personale si può accedere anche a importi alti e rimborsare tali somme con durate di rimborso fino a 10 anni. Una delle soluzioni di credito a cui gli italiani accedono con maggiore frequenza è il prestito liquidità, pensato per far fronte a spese improvvise o pregresse. Si accede a questo prestito con quelli che sono i requisiti necessari per accedere a un finanziamento e non è richiesto infatti alcun tipo di documentazione che attesti la spesa.
In genere, per presentare una richiesta di prestito personale a una banca o a una società finanziaria occorrono solo documenti anagrafici e reddituali. I cittadini italiani devono presentare la carta di identità o la patente di guida, il codice fiscale, le ultime due buste paga o il cedolino della pensione. I cittadini stranieri UE dovranno allegare ai documenti prima elencati anche la copia del certificato di residenza, mentre i cittadini extracomunitari dovranno esibire il permesso di soggiorno.
Al di là, dunque, dei documenti identificativi, le banche valuteranno la situazione lavorativa e reddituale del richiedente: sotto la lente, quindi, la busta paga, la Certificazione Unica o modello CU (l’ex modello CUD) ed eventualmente il modello 730. Per i pensionati serviranno l’ultimo cedolino e il modello OBIS/M rilasciato dall’ente previdenziale, mentre per i lavoratori autonomi l’ultima dichiarazione dei redditi (Modello Unico Persone Fisiche). Gli istituti di credito valutano infatti il merito creditizio dei clienti per scongiurare casi di insolvenza e in alcuni casi possono richiedere garanzie aggiuntive, come la fideiussione.
Come scegliere il prestito più vantaggioso?
C’è un unico valore da prendere in considerazione per valutare la convenienza o meno di un prestito ed è quello del TAEG – Tasso Annuo Effettivo Globale, che comprende tutte le spese e gli interessi. Con il TAEG si indica il costo totale del finanziamento: viene espresso in percentuale annua sul credito erogato. Se si confrontano più prestiti, non è dunque tanto la rata mensile da tenere d’occhio, ma appunto il TAEG. Questo valore si abbassa all’aumentare della durata del prestito in quanto le spese si spalmano su tempi più lunghi. A parità di durata, invece, il TAEG diminuisce all’aumentare dell’importo.
È bene poi richiedere e leggere sempre con attenzione il modulo SECCI e la copia del contratto prima di firmare in modo da scegliere con calma e non commettere errori. Banca d’Italia suggerisce inoltre di leggere con attenzione nel contratto le conseguenze in caso di ritardo nel pagamento delle rate e di fare attenzione alla presenza di un’eventuale clausola che preveda la possibilità per il finanziatore di modificare le condizioni economiche.