Il melanoma è un tumore maligno che origina dai melanociti, le cellule dell’epidermide che determinano in parte il colore della cuta. Se non diagnosticato per tempo, e opportunamente trattato, è letale. Considerato in passato un tumore raro, mostra oggi un’incidenza in crescita in tutto il mondo.
Numerosi studi suggeriscono addirittura che negli ultimi dieci anni il numero di melanomi sia raddoppiato, arrivando a circa centomila nuovi casi all’anno. Il principale fattore di rischio per il melanoma cutaneo è l’esposizione eccessiva e ripetuta alla luce ultravioletta UV, principalmente veicolata dai raggi del sole. Secondo i dati dell’Istituto Superiore di Sanità, la stima approssimativa dei decessi attribuiti al melanoma è di 14.000 casi l’anno, anche se l’ultima novità, il vaccino a m-RNA, potrebbe a breve scrivere una pagina completamente nuova nella cura di questo tumore.
Sono questi alcuni dei temi trattati da Paolo Ascierto,
Direttore dell’Unità complessa di Melanoma, Immunoterapia Oncologica e Terapie
Innovative dell’Istituto nazionale per lo studio e la cura dei tumori-
Fondazione Pascale di Napoli, riconosciuto come uno dei massimi esperti
mondiali nella cura dei tumori cutanei, intervistato da Marco Klinger, per
Medicina Top, format tv dell’agenzia di stampa Italpress.
“Il melanoma è pericoloso perchè è un tumore maligno e quindi in grado di dare metastasi, e in particolare il melanoma ha un’elevata capacità di invadere il sistema sanguigno- ha esordito- Negli ultimi anni l’incidenza del melanoma è aumentata, intorno al 2008 i casi incidenti erano 7.000 con 1.500 morti, ora quasi 15.000 con 2.500 morti, il tutto da mettere in relazione con lo stile di vita. È vero anche che ci sono delle forme insolite: i dermatologi sono diventati più bravi, ma ci sono ora delle forme diverse che sono un’insidia per i medici. Il classico melanoma è quello che si presenta con una lesione come una macchia. E quando un soggetto ha tanti nei, quello più brutto è da far vedere immediatamente”. E per combattere il melanoma c’è la grande novità del vaccino che presto affiancherà le già funzionanti terapie.
“La storia del melanoma è cambiata, adesso abbiamo dei trattamenti adiuvanti post chirurgici, che danno in questo momento una riduzione del rischio del 50%- ha spiegato il professore- All’immunoterapia possiamo aggiungere anche dei vaccini personalizzati. Il nostro sistema immunitario è come una potente macchina da corsa: i vaccini sono in grado di far correre questa macchina a maggior velocità verso l’obiettivo di uccidere le cellule. Il campione del proprio melanoma viene mandato al laboratorio di Moderna, che tira fuori il dna, con la codifica delle proteine mutate. L’Intelligenza Artificiale mette in ordine le 34 proteine più immunogeniche e si ricava l’RNA messaggero del vaccino”.
Se tutto andrà bene, il vaccino potrà arrivare nelle farmacie nel giro di due-tre anni: “Siamo entusiasti perchè abbiamo visto dei dati di fase-2 che ci dicono che al 50% di cui parlavo prima possiamo aggiungere un ulteriore 44% e addirittura il 66% di riduzione di rischio di metastasi a distanza- ha ribadito Ascierto- La fase-3 dovrà arruolare altri mille pazienti, poi in tre anni dovremmo avere i risultati, se positivi andrà direttamente in farmacia”.
Sulla cura del melanoma e i grandi passi in avanti fatti negli ultimi anni: “Oggi la cura del melanoma è cambiata. Si possono guarire il 50% dei melanomi con metastasi grazie all’immunoterapia- ha sottolineato- Dobbiamo fare di più per aumentare questi dati. Sappiamo che il 70% dei pazienti trattati con immunoterapia a sette anni e mezzo di distanza sono ancora vivi. Abbiamo recuperato un 20% rispetto a qualche anno fa e speriamo col vaccino di aumentare ulteriormente questa percentuale”.
Infine, sulla prevenzione e sui fattori di rischio: “Aver avuto un parente diretto con melanoma deve consigliare di stare molto più attenti. I fototipi più chiari, i soggetti con occhi azzurri, pelle chiara, capelli rossi, sono maggiormente a rischio- ha ricordato Ascierto- Ma non è detto che il fototipo mediterraneo sia scevro dal rischio. Per il melanoma ci sono trattamenti consolidati, è sempre garanzia affidarsi a un centro di eccellenza. Ci sono delle possibilità di difendersi o di prevenire: in Australia, paese più colpito dal melanoma, hanno fatto delle campagne di prevenzione, invitando i bambini a mettere la crema e un giusto abbigliamento. Da qualche anno lì l’incidenza è in discesa”. (Italpress)