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L’AI cambierà davvero il mondo del gaming? Ecco tutto ciò che c’è da sapere

Redazione

L’AI cambierà davvero il mondo del gaming? Ecco tutto ciò che c’è da sapere

Mar, 11/06/2024 - 05:21

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Fonte: Pexels

Di Intelligenza Artificiale nei videogiochi si parla sin dagli albori dell’industria del gaming, ma solo con l’avvento dei computer domestici più potenti, durante gli anni ‘90, i giochi hanno cominciato a sfruttare algoritmi più complessi, come quelli basati su alberi di decisione e sistemi a regole.

Un punto di svolta significativo si è avuto con l’introduzione delle reti neurali e dell’apprendimento automatico. Queste tecnologie hanno permesso agli NPC (personaggi non giocanti) di adattarsi e imparare dai comportamenti dei giocatori, offrendo un’esperienza di gioco più dinamica e coinvolgente.

Negli ultimi anni, l’integrazione dell’AI nei giochi ha visto un’ulteriore accelerazione grazie ai progressi nel deep learning e nell’AI generativa. Queste tecnologie renderanno più complessi i comportamenti degli NPC e permetteranno la creazione di mondi di gioco che possono evolversi in tempo reale.

Anche il mondo dei casinò online finirà per essere cambiato, se non rivoluzionato, dall’AI: i maggiori player del settore come PokerStars Casino introdurranno l’Intelligenza Artificiale per dare agli utenti un’esperienza migliore, più avvincente e sicura: dunque, alcuni dei passatempi tipici come la roulette troveranno nuova linfa dall’uso dell’AI per la programmazione del software che gestisce il gioco.

L’attuale evoluzione dell’AI sta effettivamente provocando cambiamenti radicali nel modo in cui gli NPC interagiscono nei videogiochi, migliorando notevolmente l’esperienza di gioco. Oggi, gli NPC possono comportarsi in modo molto più realistico grazie all’implementazione di tecnologie avanzate come il machine learning e le reti neurali. Ad esempio, NVIDIA ha sviluppato l’Avatar Cloud Engine (ACE), che consente di creare NPC capaci di dialogare in modo naturale e rispondere dinamicamente alle azioni del giocatore.

Un’altra pratica che, diffondendosi, cambierà il gaming è l’uso degli algoritmi generativi, come le GAN (Generative Adversarial Networks). Questi algoritmi possono generare texture, modelli 3D e persino interi livelli di gioco, migliorando notevolmente la varietà e la longevità dei giochi.

Un esempio emblematico di questa evoluzione è rappresentato dai personaggi di The Last of Us, dove la protagonista Ellie non solo accompagna il giocatore, ma interagisce in maniera significativa durante le battaglie e nelle sequenze narrative, contribuendo a creare un legame emotivo più forte con il giocatore.

La personalizzazione dell’esperienza di gioco attraverso l’uso dell’intelligenza artificiale è effettivamente una delle evoluzioni più rivoluzionarie nel settore del gaming.

Uno dei più cambiamenti più significativi è l’adattamento del livello di difficoltà del gioco in tempo reale, basato sulle capacità del giocatore. Algoritmi di machine learning analizzano il comportamento del giocatore e modificano gli elementi del gioco per equilibrare difficoltà e divertimento. Tecnologie come le reti neurali e il deep learning permettono di analizzare enormi quantità di dati dei giocatori, personalizzando l’esperienza di gioco per adattarsi ai diversi livelli di abilità e preferenze individuali.

Ci sono comunque delle controversie. L’uso sempre crescente dell’intelligenza artificiale, nei videogiochi e non solo, solleva numerosi interrogativi etici che devono essere affrontati per garantire uno sviluppo responsabile e sostenibile della tecnologia.

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Il problema principale riguarda la privacy dei giocatori. I giochi raccolgono una grande quantità di dati per personalizzare l’esperienza di gioco e migliorare le prestazioni degli algoritmi. Ecco perché gli sviluppatori devono prevedere misure di protezione dei dati robuste, ottenendo il consenso informato dei giocatori e mantenendo una comunicazione trasparente sull’uso dei dati raccolti.

Un’altra preoccupazione riguarda i “bias” algoritmici. Gli algoritmi di AI possono perpetuare stereotipi o disuguaglianze, sia nella creazione dei personaggi che nelle meccaniche di gioco. Gli sviluppatori devono quindi impegnarsi a identificare e mitigare questi bias, promuovendo l’equità e la rappresentazione inclusiva all’interno dei giochi.

La trasparenza è un altro aspetto critico. I giocatori dovrebbero essere informati sull’uso dell’AI nei giochi, comprese le modalità di raccolta dei dati e le finalità di tali dati, senza dimenticare l’uso di sistemi di moderazione AI per combattere comportamenti tossici e garantire esperienze di gioco eque e sicure.

L’Intelligenza Artificiale è una tecnologia che si sta diffondendo a macchia d’olio nei più diversi settori, basti pensare agli AI Days di Samsung per avere conferma dell’importanza che sta assumendo. Il mondo del gaming, come abbiamo visto, conoscerà (e già sta conoscendo) dei cambiamenti notevoli grazie a tecnologie sempre più avanzate come le reti neurali, il machine learning e il deep learning.

L’uso crescente dell’AI nel gaming, però, solleva questioni etiche che non possono essere trascurate: non ci resta che attendere l’evoluzione, ormai velocissima, di una tecnologia la cui portata è ancora fuori dai nostri orizzonti.