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Caltanissetta. 10.000 metri cubi d’acqua sprecati ogni giorno, la lettera aperta di un cittadino al neo eletto sindaco Tesauro

Redazione 3

Caltanissetta. 10.000 metri cubi d’acqua sprecati ogni giorno, la lettera aperta di un cittadino al neo eletto sindaco Tesauro

Sab, 29/06/2024 - 14:42

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Riceviamo e pubblichiamo lettera aperta indirizzata al sindaco di Caltanissetta Walter Tesauro.

“Caro Sindaco Tesauro, ogni giorno Caltanissetta butta a mare 10.000 metri cubi d’acqua.Questa è la media giornaliera delle acque trattate dal depuratore di Caltanissetta su cui convogliano le fogne del capoluogo e di San Cataldo.Sono 10.000 mc d’acqua pari a 3.500.000 di mc in un anno che, utilizzati con intelligenza, possono diventare una delle risorse per il futuro economico di questa città.Creando un impianto per il trattamento secondario delle acque già depurate ma, soprattutto, un serbatoio polmone in grado di contenere almeno un milione di mc d’acqua, collegato ad una rete idrica di riferimento, saremmo in grado di attivare l’irrigazione per non meno di 5.000 ettari di terreni da utilizzare con l’impianto di varietà vegetali ad alto rendimento in grado di dare un raccolto netto pari ad almeno 40 quintali di prodotto ad ettaro.Utilizzando la tecnica dell’irrigazione a goccia e dando un apporto d’acqua nei periodi di necessità (ad esempio luglio, agosto e settembre per l’ulivo; maggio, giugno e luglio per pesche, albicocche, nespole, etc.) si potrebbero superare agevolmente le fasi di siccità che creano i problemi che ben conosciamo alle culture.Il Comune, che già possiede terreni agricoli sparsi un po’ ovunque, si dovrebbe mettere a capo dell’iniziativa provvedendo all’elaborazione del progetto e facendosi coordinatore assieme alle organizzazioni degli agricoltori della creazione di una rete di imprenditori interessati. I termini legali necessari vengono da sé.Innescato il circolo virtuoso dei primi raccolti che dovrebbero dare un risultato di almeno 20.000 tonnellate di prodotti annui, si dovrebbe passare alla seconda fase di realizzazione di un’industria di trasformazione dei prodotti agricoli (conserve, confetture, spremute, paste, vino, bevande, etc.) con l’impiego di ulteriore manodopera.Quanto da me qui proposto è una delle iniziative che nelle regioni dell’Emilia-Romagna, Veneto, e Toscana, per non parlare di Israele all’avanguardia mondiale, sono già attuate da tempo.C’è solo bisogno di buona volontà e di avere il buon senso di informarsi e, soprattutto, di non perdere tempo.”

Luigi Santagati.

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