E’ stanco ma sereno mentre beve un caffè e nel frattempo commenta il risultato delle Amministrative l’arch. Roberto Gambino, il sindaco uscente che non è riuscito ad arrivare al ballottaggio nonostante gli 8.167 voti (pari al 27,96%) ottenuti dai suoi elettori.
«Dove si è sbagliato per non essere riuscito ad ottenere la riconferma? Questo non lo so –ammette con la sua consueta schiettezza –quello che so è che i nisseni hanno riconosciuto quello che ho fatto in cinque anni, soprattutto le persone che stanno lontane dai giochi della politica e del palazzo e riescono a giudicare meglio le cose che siamo riusciti a realizzare». «Un consenso così alto e da solo–dice Roberto Gambino che, candidatosi pure per il Consiglio comunale, è arrivato primo della lista –non è stato mai riconosciuto a nessuno; ed è un riconoscimento anche alla mia Giunta che si è presentata con la lista “Sindaco Gambino – Avanti così”che è risultata la seconda più votata. Questo lo considero un riconoscimento al lavoro che abbiamo fatto. Ed è per questo che ringrazio i nisseni che hanno riconosciuto tutto ciò, senza da parte nostra chiedere un voto. Per il Consiglio non ci siamo votati né io, né mia moglie, con le preferenze che sono state destinate da noi ad altri candidati. I voti ottenuti per me costituiscono un segnale importante, perché significa fiducia assoluta nei confronti di una persona che ha tenuto in piedi una città: questo lo affermo con forza, perché per me è un risultato importantissimo che mi fa veramente capire la sensibilità di molti nisseni, ed è per questo che sono contento del risultato». «Ovviamente ho l’amaro in bocca aggiunge l’ex sindaco eletto con il M5S perché non andare al ballottaggio vuol dire anche privare questa città della continuità desiderata da tutti, e l’unica cosa che posso dire è che rivolgo un “in bocca al lupo”ai candidati che sono arrivati al ballottaggio. Voglio esprimere, soprattutto, un auspicio: quello che il prossimo sindaco che governerà il capoluogo nisseno lo faccia in maniera corretta come ho fatto io in questi cinque anni». Perché si è candidato praticamente da solo e, comunque con il sostegno dell’unica lista “esterna”di Cateno De Luca? «Avevo fatto dei passi in avanti nei confronti del Partito Democratico –svela Roberto Gambino –e questo perché ero e sono convinto che poteva venire fuori una bella opportunità politica ed anche elettorale.
Tra l’altro, avendo fatto l’accordo con “Sud chiama Nord”, se anche il Pd avesse partecipato a questa nuova coalizione si poteva vincere con una intesa che viene attuata già all’Ars. Sono pure convinto che, con una intesa del genere, potevamo ottenere un risultato positivo e riuscire a vincere possibilmente già al primo turno. Questo progetto non è stato portato avanti dai dirigenti del Pd. Avevo fatto dei passi con il nostro presidente Giuseppe Conte, il quale ha pure sentito il segretario regionale dei Dem Antony Barbagallo, il quale poi, alla fine, ha deciso di di appoggiare la candidatura della Petitto. Ne prendiamo atto e, chiaramente, questa è una situazione da tenere in conto per il prosieguo dei rapporti tra M5S e Pd. Lo dico da persona che sta dentro il Comitato nazionale del nostro movimento…».