SUTERA – Mercoledì 29 maggio 2024, dalle ore 10:00 alle 12:00, presso il plesso “Sen. Giuseppe Mormino” di Sutera, si è svolto l’incontro dibattito su “Vecchie e nuove dipendenze”, organizzato dal Comune di Sutera e dall’Istituto comprensivo “Leonardo da Vinci”, rivolto agli alunni della scuola secondaria di primo grado e ai loro genitori. A portare i saluti la dirigente scolastica prof.ssa Alessandra Camerota che ha spiegato i seri motivi per i quali, a seguito di episodi spiacevoli accaduti: “ho dovuto fare una circolare dove si consente di portare a scuola i cellulari che vanno depositati e poi ripresi al termine delle lezioni. Siamo convinti che le famiglie capiranno, favorendo ancora una volta, come per il passato, la efficace e sana collaborazione tra comunità scolastica, genitori e istituzioni territoriali, nel rispetto dei ruoli educativi di reciproca pertinenza. Rinnoviamo la nostra fiducia nella capacità generativa di coinvolgere insieme gli adulti e la comunità educante, nella speranza che i nostri alunni imparino l’uso responsabile e critico dei cellulari”. Poi sono intervenuti, portando i propri saluti, la sindaca di Sutera Giuseppina Catania e, a seguire, il vice sindaco Nuccio Magro. La sindaca ha posto l’accento “sulla gravità delle tematiche delle dipendenze tecnologiche, avvertendo l’esigenza che si possa avere una maggiore consapevolezza da parte degli alunni, dei genitori, dei docenti e dell’intera comunità nella quale si vive, promuovendo future iniziative rivolte soprattutto alle famiglie e creando attività e servizi di sostegno ai minori”. Il vicesindaco Nuccio Magro ha dichiarato: “Con molta umiltà devo ammettere che non conoscevo questo problema delle dipendenze della rete, dei social e dei cellulari. E per tale motivo so che è sbagliato esprimere giudizi e che non bisogna giudicare chi è segnato da tali dipendenze”. C’è stato quindi l’intervento del dott. Mario Ricotta, psichiatra del SerD di Mussomeli, che ha affrontato la problematica delle dipendenze con una conoscenza del fenomeno che lo ha portato a riflettere “sulla necessità che tutti noi ci dobbiamo mettere in discussione per comprendere le nostre insicurezze, le nostre paure, le nostre ansie che sono le possibili cause di un malessere che conduce a qualsiasi modalità di dipendenza psicologica. Per potere consentire una vera e reale comunicazione, senza infingimenti, bisogna accettare la diversità degli altri e capirne i bisogni profondi, spesso di natura affettiva ed emotiva: comunicare facendo attenzione alle concrete richieste dei ragazzi e ai loro bisogni affettivi”. Infine, è intervenuto l’assistente sociale Pinuccio Favata, già operatore sociosanitario al Sert di Mussomeli, che ha voluto “evidenziare gli stili di vita e le abitudini che i ragazzi coltivano nelle loro comunità di appartenenza che possono essere strutturate e diventare nei ragazzi stili negativi e, quindi, vere e proprie dipendenze. Si rende anche necessario il potenziamento dei servizi sociosanitari e la collaborazione con l’associazionismo del terzo settore”. Ha moderato l’incontro il prof. Tonino Calà che come educatore ha ribadito il socratico insegnamento pedagogico per il quale “noi docenti, noi adulti, non siamo “perfetti” e possiamo commettere anche degli errori. Come ha affermato Sigmund Freud l’educare è un mestiere “impossibile”, come il curare e il governare. Da parte nostra, docenti e genitori, ci vuole tanta umiltà e capacità autocritica, cercando di volere bene ai propri alunni”. Erano presenti i genitori, il maresciallo Giovanni La Marca, della stazione dei Carabinieri di Sutera e il maresciallo Antonio Laracca, della Tenenza Guardia di Finanza di Mussomeli.