Salute

Scuola, in Sicilia un curricolo digitale di educazione all’informazione

Redazione

Scuola, in Sicilia un curricolo digitale di educazione all’informazione

Lun, 27/05/2024 - 18:57

Condividi su:

PALERMO (ITALPRESS) – Presentato oggi presso il Dipartimento SPPEFF dell’Università di Palermo un curricolo digitale di Educazione all’informazione/Educazione civica digitale: 48 UDA (Unità Didattica di Apprendimento), 24 scuole coinvolte, 145 docenti e 900 studenti. Questi i numeri del progetto Digic@re, con il suo focus principale sull’educazione all’informazione, nella basilare e duplice accezione di dato e notizia, con l’obiettivo di progettare, sviluppare e testare in un’ottica di ricerca azione il prototipo di un curricolo verticale per la formazione di competenze nel campo dell’educazione all’informazione in vista della formazione di una cittadinanza digitale attiva e consapevole.

A fare da capofila del progetto è stato il Liceo classico statale Umberto I di Palermo, che ha costituito una rete di scuole a livello regionale in partnership con il CIDI-Palermo, il MED e Italpress. Tutte le attività didattiche proposte sono state condotte secondo un framework sperimentale di ricerca-azione grazie al quale insegnanti, studenti, esperti scientifici e media partner hanno collaborato alla co-progettazione e sperimentazione del curricolo.

I docenti individuati hanno partecipato a un percorso formativo blended, articolato in attività seminariali, webinar, incontri di co-progettazione tenuti da esperti e dai componenti del CTS, che hanno supportato attivamente la definizione e l’implementazione delle strategie didattiche orientate alla realizzazione dei Curricoli Digitali sull’Educazione all’informazione, adattandoli alle caratteristiche e esigenze delle diverse scuole. Fondamentale anche la collaborazione dell’Università di Palermo che con il CTS del progetto, ha predisposto un protocollo di strumenti e tecniche di rilevazione (griglie, schede e diari, focus group, questionari, interviste) per il monitoraggio e la valutazione dei processi, dei prodotti e dei risultati. I risultati della ricerca-azione verranno presentati in un report scientifico di prossima pubblicazione. “Abbiamo raccolto la sfida, includendo sia la scuola dell’infanzia, la scuola primaria e la scuola secondaria di primo grado e secondo grado – ha spiegato Gianna Cappello, docente Unipa e coordinatrice del progetto -. Oggi presentiamo il curriculum digitale, il sito e tutti i materiali del progetto che sono tutti in modalità open access. Dalle prime analisi preliminari abbiamo registrato un’entusiastica partecipazione da parte di tutti i docenti delle scuole coinvolte. L’obiettivo è un’ampia diffusione presso le scuole di questo modello”.

L’intero curricolo costituito dalle UDA evidence-based è stato reso disponibile e pubblicato online sul sito di Palumbo Editore (https://digicare.palumboeditore.it/) per un’ampia diffusione presso le scuole polo che hanno ospitato i percorsi formativi, le scuole dei docenti corsisti e presso tutte le istituzioni scolastiche ad opera dell’USR Sicilia e per la presentazione dei risultati della sperimentazione, dei materiali prodotti e delle buone pratiche realizzate dalle singole scuole facenti parte della rete in occasione di un seminario nazionale.

“La finalità – hanno sottolineato Paola Macaluso, dottoranda Unipa, e Daniela Sortino, entrambe componenti del CTS del progetto – è stata quello di proporre un modello che sia replicabile, trasferibile e adattabile alle altre scuole del territorio, non soltanto siciliano ma nazionale. Quindi il nostro obiettivo finale è quello di disseminare, di diffondere questo progetto tramite il sito dedicato e il materiale scaricabile disponibile. Le UDA appunto sono 48 in tutto su vari temi perchè ogni gruppo di progettazione ha scelto un tema, però l’ha definito nell’ottica della competenza digitale di educazione all’informazione. E’ un progetto che già ha una base molto solida, sia in termini di partecipanti, sia in termini di dati raccolti. Ci auguriamo che possa essere un modello sostenibile e condiviso”.

– foto xd6/Italpress –

(ITALPRESS).