Affascinanti i carruggi, quei vicoli appena alle spalle del porto dove da sempre batte il cuore di Genova; straordinari i Palazzi dei Rolli che per la loro magnificenza sono stati inseriti nel patrimonio dell’umanità dell’Unesco; imperdibile l’Acquario famoso in tutto il mondo. Genova offre sempre una valida scusa per trattenere l’ospite. Ma il Giro non concede troppo tempo, bisognerà prendere nota e ritornarci appena possibile.
Il gioco del giorno è quello di anticipare il gruppo, calcolando bene i tempi per concedersi qualche visita nei luoghi attraversati dalla tappa.
Seguendo l’Aurelia si raggiunge dapprima Recco (qui non occorre molta fantasia per costringersi a una sosta alla ricerca della più rinomata focaccia ligure) e subito dopo Camogli detta anche “la città dei mille bianchi velieri”, in memoria del periodo in cui fu sede di numerosi armatori e delle flotte al loro servizio, ma che oggi abbaglia con le coloratissime facciate delle case che cingono il porto. Ecco quindi Rapallo che, appena dietro il lungomare, conserva il suo impianto medievale e sfoggia un castello cinquecentesco che pare sospeso sull’acqua. E ancora Zoagli, Chiavari, Lavagna e Sestri Levante, mondana e raffinata allo stesso tempo.
Si saluta qui, ma solo provvisoriamente, il mare per risalire il Passo del Bracco e andare alla scoperta della Val di Vara con la sua collezione di borghi storici. Oltrepassata Santo Stefano Magra ecco Sarzana dall’inconfondibile profilo caratterizzato da due manieri: la Fortezza Firmafede, completata nel 1492 e di recente tornata a nuova vita; e la Fortezza di Sarzanello. Ma qui occorre anche trovare il tempo per ordinare un piatto di testaroli, la bandiera della cucina della Lunigiana.
Ci si riavvicina al mare attraversando dapprima Carrara e Massa, le città del marmo che viene estratto dalle Alpi Apuane, ormai sempre bene in vista. La visita alle cave richiede una deviazione: da Carrara si raggiungono quelle famosissime di Fantiscritti, la cui conoscenza si abbina a quella della vicinissima Colonnata, culla dello squisito Lardo fatto stagionare in conche di marmo.
Tappa successiva a Pietrasanta, città d’arte e di artisti. Da vedere qui il Duomo di San Martino in stile romanico rinascimentale e gli atelier dei tanti scultori e pittori che qui, sulla scia di personaggi del calibro di Botero, Mitoraj, Joan Mirò, Pietro Cascella, Arnaldo e Giò Pomodoro hanno scelto di vivere e lavorare. Poi è la volta di Camaiore dove ammirare la longobarda Badia di San Pietro (VIII secolo) e la duecentesca Collegiata di Santa Maria Assunta.
La breve salita per Montemagno introduce alla lunga volata finale.
Lucca è una di quelle città che meritano il viaggio. Per un quadro d’insieme è d’obbligo effettuare il giro delle Mura che circondano interamente il centro storico. L’anello fortificato misura 4.200 metri è percorribile anche in bici ed è dotato di impianto di illuminazione che lo rende accessibile anche dopo il tramonto. Belle vedute panoramiche si godono anche dalla Torre delle Ore, la cui sommità si raggiunge superando 207 gradini, e dalla Torre Guinigi resa inconfondibile dalle sette piante di leccio che crescono sulla sua sommità. E’ invece al livello del suolo Wearing the Pink, l’evento che Lucca dedica al Giro d’Italia. Si compone di una mostra realizzata da Karl Kopinski, dedicata ai campioni internazionali e di 12 sfere gonfiabili installate in giro per la città.