Dal Vallone

Le classi quarte e quinte dell’Hodierna alla marcia antimafia a Palermo del 23 maggio

MUSSOMELI – o scorso 23 maggio nell’ambito del progetto Ptof legalità “La mafia uccide, il silenzio pure”, gli studenti delle classi quarte e quinte dell’I.I.S. “G.B. Hodierna”, accompagnati dai docenti, hanno partecipato, alla commemorazione del XXXII anniversario delle stragi di Capaci e via D’Amelio per ribadire l’impegno della scuola che custodisce e rigenera la memoria di tutte e tutti coloro che hanno perso la vita a causa della violenza criminale. Sono stati cinquemila gli studenti provenienti da 56 scuole siciliane che aderiscono alla rete per la cultura antimafia che si sono radunati davanti al Palazzo di Giustizia di Palermo per ricordare le vittime della strage di Capaci. Nella Piazza della Memoria alle 11,45 si è tenuto un momento di ricordo con la presenza, tra gli altri del Procuratore Nazionale Antimafia e Antiterrorismo, Giovanni Melillo. Sono intervenuti i rappresentanti della Associazione Nazionale Magistrati che insieme all’Ordine degli Avvocati hanno aderito, in toga, alla manifestazione; era presente anche don Luigi Ciotti fondatore di Libera. Gli studenti hanno visitato il muro della legalità in via San Gregorio, opera che rappresenta in forma pittorica i volti dei personaggi più rappresentativi che hanno combattuto la mafia per gli ideali di legalità e giustizia; oltre agli uomini delle istituzioni sono raffigurati tre artisti, Andrea Cammilleri, Leonardo Sciascia e Letizia Battaglia che sono stati sempre in prima linea nella lotta per la legalità. Nel pomeriggio gli studenti hanno visitato la tomba di Giovanni Falcone nella chiesa di San Domenico per poi raggiungere via Notarbartolo: appuntamento sotto l’albero Falcone, simbolo di aggregazione civile e sociale. Alle 17:58 il momento del silenzio con lunghi applausi alla lettura dei nomi delle vittime della strage da parte dell’ex Presidente del Senato ed ex Procuratore Antimafia, Pietro Grasso. Significativo il messaggio del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che evidenzia “Fu un attacco alla democrazia…Come sostenevano Falcone e Borsellino la Repubblica ha dimostrato che la mafia può essere sconfitta e che è destinata a finire. L’impegno nel combatterla non viene mai meno. I tentativi di inquinamento della società civile, le intimidazioni nei confronti degli operatori economici sono sempre in agguato. La giornata della legalità che si celebra vuole essere il segno di una responsabilità comune”.

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