Dal Vallone

Educazione alla legalità. Alunni scuola Secondaria “L.Pirandello” di Milena con un copione nelle aule del tribunale

MILENA – (DALLA SCUOLA) Gli alunni della 3^ A della scuola secondaria di 1^ grado “L. Pirandello” di Milena, facente parte dell’I.C. “Puglisi” di Serradifalco, diretto dalla D.S prof.ssa Valeria Vella,, hanno partecipato con grande entusiasmo al progetto di educazione alla legalità per le scuole “Ci vediamo in tribunale”, ideato dal dott. Carmelo Salvatore Benfante Picogna, dirigente scolastico e giudice onorario presso il Tribunale per i Minorenni di Caltanissetta e promosso dalla Procura e dal Tribunale per i Minorenni di Caltanissetta, con il supporto del dott Giovanni Ettore Di Vita e della Dottssa Alessandra Belvedere dell’ambito territoriale di Caltanissetta/Enna, diretto dal dott. Filippo Ciancio.  Gli alunni, accompagnati dalla referente del progetto prof.ssa Claudia Nola e dai docenti Maria Terrana e Giovanni Schillaci, martedì 21 maggio hanno proposto un caso che trattava il seguente tema “Il Cyberbullismo: Responsabilità, Conseguenze e Tutela dei Diritti”, in una reale aula del tribunale per i minorenni, alla presenza del dott. Umberto Zingales, presidente del tribunale dei minorenni, del procuratore dott. Rocco Cosentino e del dott. Carmelo Salvatore Benfante Picogna. La classe, nella realizzazione del copione ha avuto l’occasione di apprezzare l’importanza delle norme giuridiche, capendo, oltremodo, come in questi giorni ha sostenuto anche il Presidente della Repubblica Mattarella, che i giovani non godono solo di diritti e di doveri, ma anche di “responsabilità” nel relazionarsi con gli altri. Oltre al processo, i ragazzi hanno aggiunto anche una voce narrante esterna, che ha presentato il caso e alla fine è andata oltre la sentenza, prefigurando una possibile conseguenza dovuta al fatto narrato: “dopo un anno, il ragazzo responsabile del misfatto Thomas capì il suo errore, ma Cecilia, la ragazza che nella finzione scenica era stata vittima di cyber bullismo, non riuscì a convivere con il ricordo di quella sera, con gli sguardi indiscreti, con le risatine di quanti, ancora, le rivolgevano. I genitori, lacerati dalle discussioni per il divorzio, non capirono, a fondo, le fragilità di Cecilia, che si isolava sempre più da tutti e, in un giorno di pioggia, la ragazza decise purtroppo di mettere fine alla propria vita”. Sfortunatamente sono tante le Cecilie che non reggono alle conseguenze devastanti di un cattivo uso dei social e la società, la scuola, la famiglia, lo Stato  Devono impegnarsi a promuovere la consapevolezza della gravità di fenomeni, quali il bullismo e il cyberbullismo, e la necessità di un cambio culturale. La eventuale perdita di una giovane vita a causa di tali atti, richiama l’urgenza di un impegno collettivo per prevenire situazioni simili in futuro.  Tragedie di questo genere, seppur simulate, servono a sensibilizzare la società sull’importanza di promuovere un ambiente sicuro e rispettoso per tutti. Alla simulazione del processo hanno preso parte attivamente gli alunni: Presentatrice:Garrasi Raffaella; Corte:Diliberto Martina, Schifanella Sharon; Pubblico Ministero:Di Marco Mario; Avvocato della difesa:Vizzini Giulia; MarescialloCappadona:Randazzo Maurizio; Assistente sociale: Ingrao Alice; Bullo (Thomas Spataro):Palumbo Enrico; Mamma di Thomas:Mancuso Ludovica; Testimone-bullo (KewinAdragna):Palumbo Gioele; Mamma vittima: Manta Emma; Vittima (Cecilia De Mauro):Manolache Ecaterina; Testimoni-vittima (Greta Monaco, Beatrice Noto, Matilde Fiorucci): Falletta Sara, Cassenti Dorotea, Mancuso Benedetta); Ufficiale giudiziario:Ferlisi Verdiana; Voce narrante: Vitellaro Anna Pia.

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