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Caltanissetta. Incontro formativo promosso da Soroptimist e Carabinieri all’IIS “Di Rocco” su legalità, bullismo e cyberbullismo

Redazione 1

Caltanissetta. Incontro formativo promosso da Soroptimist e Carabinieri all’IIS “Di Rocco” su legalità, bullismo e cyberbullismo

Lun, 06/05/2024 - 07:24

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CALTANISSETTA. Nell’ambito delle iniziative promosse dal Soroptimist Caltanissetta, presieduto dalla dott. Laura Corso, in stretta sinergia con l’Arma dei Carabinieri, il 2 maggio 2024   grazie alla collaborazione delle referenti alla legalità prof. Gabriella Di Carlo e Caterina Zummo, presso l’I.I.S. Alberghiero-Agrario si è tenuto il secondo incontro formativo – educativo, avente come tema la legalità, bullismo e cyberbullismo, programmato con gli studenti del secondo anno, che hanno manifestato un alto grado di attenzione.

La psicologa dott. Claudia Marchese Ragona si è soffermata sull’importanza del dialogo che costituisce una preziosa opportunità per “captare” informazioni in special modo quando si parla di temi importanti, come la legalità, che non deve essere vista solo come rispetto delle leggi, ma anche come un momento di riflessione sul valore delle regole che servono per proteggere se stessi e gli altri. Le giornate di educazione, in atto uno degli obiettivi più importanti ed impegnativi che si pone la scuola come istituzione, non possono che rafforzare il senso di legalità: piccoli cambiamenti portano a grandi cose.

L’avv. Rossana Lomonaco (Presidente AIAF Sicilia) ha illustrato il concetto di etica, che è insita nell’essere umano, che ha la capacità di distingure ciò che è bene da ciò che non lo è, deve essere razionale nel senso che deve avere una visione della ricaduta complessiva delle proprie scelte. Ma non è così per il bullo, che invece pensa di manifestare la propria, falsa potenza sugli altri, con atteggiamenti intenzionali di sopraffazione e prevaricazione. Non è un caso che violenza e bullismo sono una vera e propria emergenza sociale che non può più essere sottovalutata, anzi deve essere neutralizzata, che impone l’esigenza di tenere sempre alta la soglia di attenzione, in particolare nei luoghi scolastici, deputati ad identificare in maniera tempestiva i disagi ed i fattori di rischio.

Il Luogotenente Sciacovelli ha trattato, con l’autorevolezza necessaria, le tematiche proposte illustrando in che modo i Carabinieri perseguono la cultura della legalità, con il diretto contatto con le scuole, luogo, oltre quello della famiglia, deputato alla formazione e all’educazione dei giovani. Il rispetto delle regole deve diventare un concetto di vita in una società che non fa sconti a nessuno; se il bullo è destinato ad un futuro disagiato, il cyberbullo è molto più pericoloso, a causa della pervasività, dell’anonimato di cui può godere e della velocità di propagazione della persecuzione su tutti i social. Da un punto di vista penale, non esiste il reato di cyberbullismo, ma il legislatore ha introdotto la Legge n. 71 del 2017, che prevede una serie di tutele anche di natura penale, offerte alle vittime, come l’ammonimento del cyberbullo ed il ruolo della scuola, deputata a predisporre tutte le misure necessarie per la prevenzione del fenomeno e di assistenza alla vittima. Conclude evidenziando l’importanza dello studio e della cultura che apre la mente alla possibilità di vedere oltre e capire gli altri, con il dovuto rispetto che è alla base di ogni rapporto.

La Maresciallo Fico ha presentato un excursus normativo sulla violenza di genere e l’attività di prevenzione dell’Arma, con l’obiettivo di prevenire, perseguirea, proteggere, applicare politiche integrate, quali strumenti utilizzare quando si è vittime di atti persecutori,quali possono essere le conseguenze di mancate denunce. Incontrando gli studenti, si è aperta un’importante parentesi per richiamare l’attenzione sul tema della violenza, per sensibilizzarli sulla diffusione di una maggiore consapevolezza che li aiuti a leggere in tempo comportamenti e atteggiamenti prima che sfocino in vere e proprie violenze fisiche, affinché non si accettino nel silenzio soprusi e prevaricazioni, e si trovi la forza di denunciare. Concludendo, ricorda che presso il Comando Provinciale, è stata realizzata “Una stanza tutta per sé” dal Soroptimist Caltanissetta, che ha ricreato un ambiente accogliente e confortevole che garantisce la giusta tranquillità alle donne che decidono di denunciare la violenza.

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