SAN CATALDO. Nel corso del Consiglio Comunale del 10 aprile prossimo, saranno trattate 3 interrogazioni a firma dei consiglieri del movimento Le Spighe, su tematiche di notevole interesse per la comunità sancataldese.
Con la prima, i Consiglieri Comunali Mario Lupica, Chiara Fulco e Massimo Emma interrogheranno l’amministrazione sui lavori del “contratto di quartiere II”, finanziati dalla Regione Siciliana per € 5.000.000,00, che prevedono la riqualificazione del quartiere Santa Fara e la ricucitura del tessuto urbano con Pizzo Carano. In particolare, si chiederà conto della mancata ripresa dei lavori, sospesi ormai da diversi anni, e della situazione di stallo perdurante da oltre un anno, dopo l’interessamento dell’allora Assessore ai lavori pubblici Avv. Salvatore Emma, che si era impegnato concretamente per la loro definizione. Nell’interrogazione si sottolinea che l’attuale inerzia amministrativa priva i cittadini sancataldesi aventi diritto della possibilità di vedersi assegnare gli immobili già ultimati ed impedisce di aprire al traffico l’importante strada di collegamento dal quartiere Santa Fara al quartiere Pizzo Carano, che eviterebbe la congestione del traffico cittadino.
La seconda interrogazione riguarda la riclassificazione del
rischio idrogeologico nelle zone del centro storico interessate dal secondo
stralcio dei lavori di consolidamento, la cui mancanza impedisce il rilascio di
nuove autorizzazioni e permessi di costruire, e soprattutto la definizione delle
vecchie pratiche di sanatoria nonostante la completezza della documentazione e
il pagamento degli oneri concessori da parte dei cittadini interessati. Si
chiederà all’amministrazione se, al di là dei proclami, rientra tra le sue
priorità la salvaguardia e la rigenerazione del nostro centro storico e le
ragioni dell’inerzia finora manifestata.
Infine, con la terza interrogazione si cercherà di capire se l’amministrazione ha constatato lo stato di degrado delle aree adiacenti agli edifici scolastici e quando, comunque con estrema urgenza, intenda intervenire per ripristinare una condizione che consenta ai bambini che frequentano le scuole di fruire in assoluta sicurezza degli spazi esterni e verdi delle strutture, evitando anche conseguenze di natura igienico sanitarie.