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San Cataldo, “Io sono Cristian”: tanta solidarieta dopo l’aggressione alla processione del Giovedì Santo

San Cataldo si unisce contro la Violenza dopo l’aggressione del concittadino Cristian Culora
La quiete di San Cataldo è stata turbata giovedì scorso durante la processione di San Giovanni e l’Addolorata, quando un atto di violenza ha scosso la comunità. Cristian Culora, un giovane di 21 anni, è diventato il volto di una città unita nella richiesta di giustizia e sicurezza.

La testimonianza di Cristian, condivisa attraverso i social media, ha raccontato un’esperienza terribile: “Tutt’un tratto mi ritrovo in una viuzza, steso a terra, parandomi istintivamente la faccia subendo calci in testa e pugni in tutto il corpo, senza aver fatto nulla.”

Un giovane che, dopo una settimana di lavoro, cercava solo di divertirsi con gli amici, si è trovato vittima di una violenza ingiustificata.

Le parole di Cristian sono diventate un grido di ribellione contro la violenza e una richiesta di responsabilità da parte dei genitori e della società nel suo complesso.

“Abbiate cura dei vostri figli, insegnategli i valori della famiglia, l’educazione, non siate menefreghisti,” ha esortato.

La solidarietà nei confronti di Cristian è stata travolgente. Amici, parenti e concittadini si sono uniti per sostenere il giovane e chiedere giustizia per quanto subito.

L’iniziativa “Io sono Cristian” ha visto molte persone cambiare la propria immagine del profilo sui social media come segno di sostegno e protesta contro la violenza.
San Cataldo non può e non deve essere una città in cui il timore regni sovrano. È tempo di agire, di alzare la voce e di lavorare insieme per costruire un ambiente sicuro e accogliente per tutti i suoi abitanti.

La protesta di Cristian non è soltanto contro l’aggressore, ma anche contro una società che, forse troppo assorbita da altre priorità, ha trascurato l’educazione dei propri figli.

Questo episodio doloroso ricorda una tragedia passata, quando la città ha perso un altro giovane in una rissa in discoteca. È un grido di ribellione contro la violenza che non può essere ignorato.

Nonostante l’identità dell’aggressore non sia stata confermata, ci si aspetta che le autorità locali agiscano con fermezza e determinazione per assicurare giustizia per Cristian e per proteggere la comunità da futuri atti criminali. La tolleranza zero è la richiesta unanime di una popolazione stanca di sentirsi in pericolo nel proprio ambiente di vita.

La solidarietà verso Cristian è palpabile in tutta la città, con molte persone che hanno adottato l’iniziativa di cambiare la propria immagine del profilo sui social media con la scritta: “Io sono Cristian”.

È un gesto simbolico di supporto e di protesta contro ogni forma di violenza e bullismo.
Il coraggio dimostrato da Cristian nel denunciare l’accaduto è ammirevole e merita il rispetto di tutta la comunità. Ora è fondamentale che la città si unisca nella richiesta di giustizia e sicurezza, affinché episodi come questo non si ripetano mai più.

San Cataldo non può e non deve essere una città in cui la paura e l’insicurezza regnano sovrane. È ora di agire, di alzare la voce e di lavorare insieme per costruire un ambiente sicuro e accogliente per tutti i suoi abitanti.

Oltre 600 persone hanno manifestato la solidarietà nel post che ha scritto Cristian sui social:https://www.facebook.com/share/p/QrtjiUMUKMCxwg5h/

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