Scuola

“Porte aperte” in medicina: via il numero chiuso, primo sì del Comitato ristretto. Medici in allarme

Via il numero chiuso nelle facoltà di Medicina. La riforma di cui si parla da tempo, con l’abolizione del tanto discusso numero chiuso per gli aspiranti medici in Italia, sembra essere sempre più vicina: è infatti arrivato l’ok del Comitato ristretto della Commissione Istruzione del Senato, che in un testo base prevede la fine del numero chiuso (non solo per Medicina ma anche per Odontoiatria e Veterinaria). Sul testo dovrà esserci l’esame della Commissione Istruzione del Senato, ma intanto la Lega già esulta, come se il numero chiuso fosse già venuto meno.

Il primo a rallegrarsi è Roberto Marti, presidente della commissione Istruzione a Palazzo Madama, che rivendica un risultato a cui la Lega lavorava da tempo: “L’odioso numero chiuso che abbiamo conosciuto negli ultimi 25 anni non ci sarà più. È un impegno che la Lega aveva preso in campagna elettorale”. Seguono, di corsa, tanti altri leghisti, a partire da Luca Zaia (che festeggia la fine di “un assurdo sbarramento iniziale con test a crocette”) e Matteo Salvini (che ricorda si tratti di “una storica battaglia della Lega” e che finalmente si passa “dalle parole ai fatti”): Non tutti, però, sono contenti.

I medici, ad esempio, per bocca dell’Anaao Assomed (l’associazione dei dirigenti medici) è immediatamente intervenuta per esprimere preoccupazione: “Avremo laureati che non potranno trovare lavoro, produrremo solo dei disoccupati”, dicono. E il testo approvato “dimostra ancora una volta che la cecità politica si sta ormai cronicizzando”: per questo i medici annunciano “mobilitazioni” in tutta Italia.

LA DECISIONE DEL COMITATO RISTRETTO – Quello che è arrivato da parte del Comitato ristretto della Commissione Istruzione del Senato è il via libera al testo base “per dire basta al numero chiuso a Medicina”, un testo unificato sulla norma che modifica l’accesso ai corsi di laurea magistrale in medicina e chirurgia. Non ci saranno dunque più limitazioni per iscriversi, a Medicina così come per i percorsi studi in Odontoiatria e Veterinaria.

LA LEGA ESULTA – “Esprimo molta soddisfazione per l’adozione, da parte del comitato ristretto, del testo base che verrà ora esaminato in commissione Istruzione al Senato. È stato un lavoro intenso che ha trovato la massima convergenza di tutte le forze politiche”, dice il leghista Roberto Marti, presidente della commissione Istruzione a Palazzo Madama. E prosegue: “L’odioso numero chiuso che abbiamo conosciuto negli ultimi 25 anni non ci sarà più. È un impegno che la Lega aveva preso in campagna elettorale”. “Offriremo così ai nostri ragazzi la possibilità di iscriversi liberamente alle facoltà di Medicina, Odontoiatria e Veterinaria- aggiunge- e di iniziare un percorso che gli permetterà di avere tempo e modo per orientarsi nel mondo universitario, che costituisce per ognuno una grande novità. Finalmente, non più una roulette russa: affidiamo al governo una piena delega per restituire al Paese un sistema di buonsenso”.

LE PREOCCUPAZIONI DEI MEDICI – Se la Lega esulta, si mostra invece critica la Federazione nazionale degli ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri: “Siamo nettamente contrari- tuona il presidente della Fnomceo, Filippo Anelli- e questa non è assolutamente una norma di buon senso: eliminare il numero chiuso a Medicina significa che fra dieci anni, il tempo necessario per formare un medico, avremo una pletora di laureati che non avranno possibilità di trovare un posto di lavoro come medici. Produrremo solo dei disoccupati”.

LE DATE DEI TEST DI QUEST’ANNO – Intanto, i test di ammissione in programma quest’anno andranno comunque avanti come da calendario. Alle prove, in programma il 28 maggio e il 30 luglio, si sono iscritti più di 71mila studenti, oltre 61mila quelli che vorrebbero entrare a Medicina, mentre sono 7.862 gli iscritti a veterinaria.

BERNINI: TRASPARENZA, EQUITÀ E MERITO PILASTRI RIFORMA ACCESSO MEDICINA – “Trasparenza, equità, merito: è su questi principi che il Governo ed il Mur vogliono riformare l’accesso a Medicina, combinando le legittime aspirazioni degli studenti alle necessità del sistema sanitario. Sappiamo che nei prossimi anni potremo formare almeno 30mila futuri nuovi medici, ai quali dobbiamo garantire una preparazione di qualità, attenta soprattutto alle opportunità che le nuove tecnologie offrono in campo medico. Stiamo lavorando ad una riforma strutturata che superi il numero chiuso e punti all’eccellenza formativa e alla valorizzazione delle competenze. Siamo sulla buona strada. Sono davvero orgogliosa del percorso che anche il Parlamento ha avviato, all’insegna dell’ascolto, della massima collaborazione e dell’unità di intenti” ha scritto sui social la ministra dell’Università e Ricerca, Anna Maria Bernini.

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