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Omicidio nell’agrigentino, la faida di Palma di Montechiaro. Ricostruita una catena di sangue con tre delitti

Redazione

Omicidio nell’agrigentino, la faida di Palma di Montechiaro. Ricostruita una catena di sangue con tre delitti

Sab, 20/04/2024 - 08:29

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Sarebbe collegato a una sanguinosa faida l’omicidio di Angelo Castronovo, 65 anni, ucciso in contrada Cipolla, lungo la strada di collegamento fra Palma di Montechiaro e Licata. Contro il bracciante agricolo, che si stava occupando di movimento terra, vennero esplosi almeno 4 colpi d’arma da fuoco: uno di pistola, calibro 9, lo raggiunse alla testa e 3 di fucile a pallettoni lo raggiunsero nel resto del corpo e al volto.

Stamane la svolta nelle indagini con l’arresto di Giuseppe Rallo, 39 anni, cugino di Enrico Rallo, la prima vittima della faida. Castronovo era stato accusato di questo omicidio, avvenuto il 9 novembre del 2015, e di un altro messo a segno il 22 agosto del 2017. Venne arrestato il 30 luglio del 2020 dalla squadra mobile ma finì a processo però solo per un giro di armi connesso ai delitti. Il gip non ritenne sussistenti gli indizi di colpevolezza a suo carico. Secondo investigatori e magistrati la faida sarebbe stata innescata dal furto di un trattore.

I carabinieri, dopo l’omicidio di Castronovo, ipotizzarono subito un collegamento con gli altri due delitti, ma hanno anche valutato episodi recenti: una estorsione, per una vicenda connessa a un posto di lavoro in un’azienda, da un palmese che abita poco distante dal luogo dell’omicidio.