La Nissa che ha vinto il campionato di Eccellenza è una squadra “giovane”, nel senso che è stata interamente rifondata dalla dirigenza. L’avvento del nuovo presidente Luca Giovannone, una nuova dirigenza forte e motivata, tanti sponsor, 300 abbonati, e anche un ritrovato entusiasmo, hanno fatto si che la società puntasse da subito a creare una squadra competitiva.
L’arrivo di un tecnico preparato come Nicolò Terranova reduce dalla vittoria del campionato di Eccellenza con l’Akragas, è stata la prima pietra al nuovo progetto alla quale presto s’è aggiunta la figura di Ernesto Russello, anche lui ex ds dell’Akragas. E dall’Akragas sono arrivati anche Elezaj, Dalloro, Semenzin, Neri, Barrera e Caccetta, mentre dall’Enna è arrivato il bomber Ivan Agudiak e dal Siracusa è arrivato colui che ha dato una leadership ben precisa alla squadra, Santo Privitera.
Con lui anche il giovane Magro. Dal Canicattì sono arrivati prima Gueye e poi Pedicone. L’unico della rosa dell’anno precedente rimasto è stato Esposito che, per altro è poi diventato elemento decisivo nell’economia della Nissa con reti decisive ma anche con un apporto importante in termini tecnici e di gioco. Insomma, una campagna acquisti nella quale la società non ha lesinato energie economiche mettendo a disposizione del tecnico Terranova una rosa di tutto rispetto.
Nella rosa della Nissa sono stati anche inseriti alcuni giovani come Scribani, Martorana e Ottaviano, anche se il loro è stato un utilizzo con il contagocce. Altri juniores di sostanza sono stati Scaletta, Galfano e lo stesso Rossi, oltre ad elementi di sostanza come Bieto e lo stesso Ruano. Importante anche l’acquisto di Pagano. La squadra ha avuto da subito in Nicolò Terranova il suo nocchiero impeccabile. Il tecnico mazarese è riuscito a dare da subito la sua impronta di teorico di un calcio essenziale nel quale il risultato viene prima di tutto. Niente fronzoli, ma soprattutto tanta umiltà e capacità di adattarsi al gioco degli avversari per poi colpirli al momento opportuno.
Questo concetto è stato una costante nelle vittorie della Nissa che è riuscita nell’impresa di conquistare tante di quelle vittorie che l’hanno proiettata nell’olimpo del calcio italiano come una tra le squadre con la miglior media punti nazionale assieme ad Inter e Trapani. Di partita in partita la squadra ha risposto sempre in maniera seria dando sempre il massimo, nelle migliori come nelle poche peggiori giornate.
Nel suo complesso ottimo anche il rapporto della squadra con i tifosi e con il pubblico, ma soprattutto una squadra che è riuscita da subito ad entrare nel cuore dei tifosi non solo grazie ai risultati, ma anche alla sua capacità di gettare sempre e comunque il cuore oltre l’ostacolo. I gol di Agudiak, Semenzin, Esposito e Gueye, le geometrie e le rimesse assist di Privitera, la solidità del pacchetto difensivo con Barrera, Neri, Bieto e Ruano, l’esperienza di Caccetta e Pagano, l’esuberanza di Dalloro, hanno fatto il resto, oltre alle paratissime di Elezaj risultato decisivo in più circostanze. Tutti fattori che hanno creato il fenomeno Nissa.
Un fenomeno vincente, ma soprattutto una realtà calcistica che, grazie al progetto messo su dal presidente Giovannone e dai suoi soci, ha permesso a Caltanissetta dopo 16 anni di tornare in serie D.