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Gattini di Salem: il nuovo singolo “Scrivimi quando torni a casa”. Daniele Venti: “Tornati alle origini”

Donatello Polizzi

Gattini di Salem: il nuovo singolo “Scrivimi quando torni a casa”. Daniele Venti: “Tornati alle origini”

Gio, 04/04/2024 - 10:35

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Tonificante, rinfrescante, piacevolmente anomalo come un acquazzone in un’afosa giornata estiva, venerdì 5 aprile, esce il nuovo singolo de I Gattini Di Salem, “Scrivimi quando torni a casa”.

Come l’avvolgente ticchettio di quelle rigeneranti gocce di pioggia ‘estive’, tante emozioni e curiosità, segnano questo inatteso ma gustoso ritorno. I nostri dubbi possono essere ‘sciolti’ soltanto da Daniele Adolfo Venti, autore, compositore, esecutore e produttore del brano.

“Scrivimi quando torni a casa”

Il poliedrico e talentuoso artista nisseno (…già sappiamo che non gradirà questa descrizione, ma noi non possiamo esimerci) ci racconta il ‘backstage’ creativo: “Scrivimi Quando Torni A Casa è uno di quei pezzi scritti per Gattini Di Salem che nasce nei momenti di pausa della band, quando mi ritrovo completamente solo nel mio home studio recording con la possibilità di far diventare ufficiale una rehearsal destinata esclusivamente agli ascolti in sala prove. Ci sono molte canzoni della mia discografia nate in questo modo (persino quella più vecchia), perché è il mio modo naturale di creare e produrre; sarà distribuito Ada Music Italy per Semplicemente Dischi”.

Raccontare di un singolo e come entrare in una stanza piena di specchi, non finiscono mai i riflessi, i pensieri: “Il sound del singolo è completamente diverso da ciò che stiamo preparando per il nuovo album. Dopo anni abbiamo infatti sentito la necessità di tornare alle origini, spingendo però sul mixer in modo decisamente maggiore rispetto lo stile iniziale. Come produttore discografico ho imparato a non ragionare in maniera unilaterale: nonostante i Gattini Di Salem siano una punk rock band ci ritroviamo sempre a suonare per come sentiamo di fare sul momento, evitando di seguire uno standard imposto. La nostra discografia lo dimostra. Questo ci rende liberi nella dimensione live di poter reinterpretare tutti i pezzi per come vogliamo, fregandocene altamente di ciò che la gente si aspetta”.

Con un nisseno doc, inevitabile la domanda sulla città: “A Caltanissetta devo tantissimo e non posso certo lamentarmi, almeno sotto questo aspetto. Non è solo la vecchia guardia della scena a presidiare i nostri concerti, ma anche tantissimi giovani. Ciò che invece mi fa rabbia è la mancanza di coraggio da parte degli ultimi nel non volersi esporre con progetti originali: quasi tutti preferiscono fare cover, perché spesso la vanità di un applauso sterile vale più di un confronto forte con l’esterno. In linea di massima potrei riassumere il fattaccio dicendo che esistono troppi esecutori e pochi creatori, chiusi in casa dalla paura di essere giudicati in maniera negativa. Oltre questa leggera disamina, diciamo la città è in forte debito con tutti noi, organizzatori in primis”.

Un debito destinato ad aumentare:” Il 19 aprile torniamo live a Caltanissetta, al Retrò Bottega Del Cocktail. Il live sarà come sempre ad ingresso gratuito ed ancora una volta suoneremo per come vogliamo. Ci aspettiamo una risposta forte e positiva. E speriamo d’ottenerla. Così come speriamo di vedere le ombre della nuova scena rinchiuse in cameretta a preparare set list di m**** fatte di cover trasformarsi chissà in luce d’espressione propria. Per il nuovo album ci sarà d’attendere, ma non così tanto. Potremmo tirar fuori qualche sorpresa”.

Il futuro nasce dal passato, è legato al vissuto o è una frattura che genera nuova e travolgente energia creativa? Nel passato si annidano sovente i semi delle emozioni che rendono fecondo il divenire. Quale ‘seme’ ricordi con maggiore incisività? “Ogni album racconta una fase della mia vita, quindi non riuscirei a dire con esattezza. Forse Nient’Altro Che Un Punk Rocker, per la sua storia e per com’è stato realizzato 10 anni fa (anche questo interamente da solo, a causa di un male del mio storico primo batterista ufficiale negli Harry). Molti dei miei vecchi dischi (come Ho Sempre Odiato La Beat Generation) sono stati recentemente stampati in vinile da Semplicemente Dischi (vedi Punkreas, Porno Riviste, Ministri, Giorgio Canali, Massimo Zamboni, Moravagine e tanti altri). Ma ero giovane, inesperto e pieno di rabbia. Questo piaceva tantissimo. Oggi sono decisamente molto più riflessivo e pericoloso rispetto la mia versione passata. Sono certo che Potrei Essere Tuo Padre (è il titolo del nuovo album che verrà) riuscirà a mettersi al primo posto, anche perché sarà l’ultimo dopo 24 anni. Infine mi dedicherò esclusivamente al mio lavoro e al completamento dei miei studi”.

Inevitabilmente conseguenziale l’annoso quesito sull’artista o le band che hanno maggiormente influenzato il tuo songwriting: “Tre Allegri Ragazzi Morti in primis, band con cui ho anche avuto la fortuna di dividere il palco durante il periodo del nostro primo album. Infine sono stato influenzato tantissimo dal punk rock italiano dei ‘90 (Tommi Marson e Dani Marceca), ma anche da band meno contorte da un punto di vista compositivo. Durante gli ultimi 10 anni con Gattini Di Salem mi sono sentito staccare da qualsiasi influenza esterna, complice anche e soprattutto il fatto di aver creato con i ragazzi della mia band qualcosa di difficile comparazione con il 90% del genere in Italia”.

I titoli di coda li affidiamo al calice in cui si miscelano delusioni e felicitazioni: “Nel 2020 ci siam visti togliere il premio PIVI del Mei onestamente vinto tramite votazioni in finale con gente come Bugo/Morgan, Gazzelle, Ghemon, Colapesce/DiMartino e molti altri a causa di un’irregolarità d’anno del videoclip da loro stessi selezionato per l’edizione annuale (Cari Parenti, prodotto nel 2017). Assurdo. Abbiamo inoltre avuto in passato esperienze poco positive con pseudo editori e discografiche che non consiglierei nemmeno al mio peggior nemico. Le felicitazioni invece non sono mai mancate”.