“Ogni alba porta un nuovo giorno, lavando con la luce della speranza le macchie e la polvere dello spirito vuoto di ogni giorno passato…” Rabindranath Tagore.
La speranza altro non è che quel sentimento di attesa fiduciosa che qualcosa accada, attesa di qualcosa che si desidera per se o per altri.
Non esiste essere umano al mondo che non nutra una speranza, chi è malato, si augura di guarire, chi è povero, di migliorare le proprie condizioni economiche, chi è disoccupato, di trovare un lavoro, chi è genitore, di veder realizzati i propri figli, chi è solo, di trovare compagnia, chi soffre per colpe non proprie, di trovare almeno un po’ di serenità…etc, etc..
Poi ci sono le speranze “collettive”, sperare in un mondo senza ingiustizie, senza gente che soffra per la fame o per le guerre, senza disparità economiche e sociali, senza nessuna forma di razzismo e negazione di diritti…etc, etc..
Dalla speranza, quindi al desiderio, di puntare almeno alla serenità di tutti, speranze che ci si augura possano trasformarsi in felicità.
Tutti la cercano, ma in alcuni casi, è la società che ci circonda a rendere difficile il raggiungerla.
Molto spesso dipende anche da fattori esterni, un malato probabilmente nel luogo dove vive, non ha o ha poche possibilità di cure o, peggio, non ha risorse economiche sufficienti, un disoccupato o i figli non riescono a realizzarsi, perchè probabilmente nel territorio scarseggiano le offerte di lavoro… e via dicendo.
I problemi, non strettamente personali, quelli cioè che riguardano l’intera collettività, dipendono ancor più da fattori esterni, .
Su questi il singolo cittadino può far poco, tutto dipende da chi amministra a tutti i livelli, da chi fa le leggi, da chi le applica, da chi nel farle mette umanità e non egoismo, proprio o ideologico.
Una cosa il singolo cittadino però può farla, anzi è forse la madre di tutto.
E proprio lui a scegliere da chi farsi rappresentare, da chi farsi amministrare, da chi farsi fare le leggi, scegliendo persone, che, prima dei loro interessi personali, mettano in primo piano l’interesse di chi ha dato loro fiducia, affidandogli anche le proprie speranze e quelle delle persone a cui tiene, siano amici, parenti o anche sconosciuti.
Ecco perchè prima di apporre la croce sulla scheda elettorale, bisogna riflettere.
Saranno giornate intense ed infuocate quelle che ci apprestiamo a vivere fino al 9 di giugno.
Ormai lo scenario delle candidature per le amministrative e per le europee si e quasi definitivamente delineato.
Saranno anche giornate appassionanti, non solo per chi nutre la speranza di essere eletto, ma anche per chi spera che le cose cambino.
Serve però un approccio mentale nuovo, soprattutto per capire e per scegliere bene a chi dare fiducia.
L’aria che si respira comincia a farsi pesante, già abbiamo assistito ai primi botta e risposta, ma certamente non saranno i soli e ne arriveranno altri, speriamo solo che siano sui programmi e non colpi bassi.
I cittadini nisseni, ma è un tipicità locale, fanno finta di disinteressarsene, ma le chat sono “calde” e quello che gira delle volte è veramente “bollente”.
La città, viste le condizioni di salute in cui versa, ha bisogno di un buon “medico”, (fortunatamente nessuno dei candidati lo è, quindi nessun favoreggiamento), che, conoscendo bene il malato e le sue patologie, prescriva e metta in atto una terapia con l’augurio che nel breve si possa giungere ad un’accettabile ripresa del paziente, che almeno gli renda accettabile l’esistenza, se poi si arrivasse nel tempo ad una guarigione totale, male non sarebbe…lo auspichiamo tutti.
Attenzione a chi promette guarigioni rapide e totali, sappiate che non è un medico, ma un santone, e dai santoni, si sa, è meglio starci alla larga.
Anche perchè un corpo debilitato non può permettersi ricadute o cure non appropriate o sbagliate; è quindi importante, corretto e necessario conoscere molto bene il curriculum del Primario, della sua equipe, di tutti gli infermieri e degli oss, che andranno a gestire quel reparto.
Trasparenza per trasparenza, nessuno pretenda fiducia a scatola chiusa, in passato certe “sorprese” si sono rivelate inutili, dannose e non corrispondenti alle aspettative o a quanto prospettatoci.
Ad onor del vero, un medico/santone lo avremmo, ma è un “farabutto”, meglio non fidarsi. Ad Maiora