Maggio è noto per essere il mese delle rose, perché durante il suo arrivo tali piante raggiungono il culmine della propria fioritura, dove il bocciolo del fiore si schiude e rivela la sua piena bellezza. Ed è proprio a maggio che anche Caltanissetta potrà sbocciare e mostrare il suo splendore, spogliandosi di quella storpiatura che molti le hanno cucito nel nome, ovvero Caltatristezza.
Nei giorni 17, 18, 19, alla villa Amedeo – in viale Regina Margherita –, si terrà la “Festa della primavera”, un’iniziativa organizzata dal Comitato di quartiere San Francesco Stazzone e nata da un’idea di Tiziano La Marca in sinergia con Marcello Bellomo.
Unione,
condivisione ed essere comunità. Questi i pilastri fondamentali su cui si è
voluta costruire la manifestazione e la sua speciale peculiarità risiede nell’aver
saputo coinvolgere in pieno molte associazioni, scuole e privati, che hanno aderito
con entusiasmo offrendo il proprio contributo.
Infatti, lungo i sentieri del giardino pubblico verranno sistemate delle installazioni artistiche che riproducono i simboli della primavera, ma anche collocazioni dove sarà possibile partecipare ad attività ricreative e ludiche.
Dunque, anche reciprocità e solidarietà. Elementi chiave per una città pronta a rinascere, che ha bisogno di riscoprire il valore che merita.
L’orario previsto per i tre giorni è dalle 8:00 alle 20:00, dove venerdì, 17, mattina, sarà dedicato interamente alle scuole; oltremodo ci saranno animazione e tanti piccoli eventi con artisti di strada, ma anche laboratori creativi ed educazionali-ambientali e la presenza dell’artigianato locale. Ad arricchire la festa, lo special guest Antonio Presti.
“È una gran festa per tutti. È la festa per Caltanissetta – dichiarano i promotori –. Ci auguriamo che possa essere solo un primo inizio, che non abbia fine e che possa essere replicato negli anni”.
Il luogo che ospita la festa non è stato scelto a caso, bensì con la volontà di vivere un bene pubblico che possa rappresentare azione di stimolo per una comunità, per dei cittadini che hanno il desiderio di unirsi in un “noi” concreto e omogeneo per insegnare alle future generazioni che il cambiamento parte da forze unite da una stessa visione e anche per raccontare loro la meraviglia di Caltanissetta.