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Caltanissetta, candidati, liste e dintorni: un amore per la Città al 90mo

Sergio Cirlinci

Caltanissetta, candidati, liste e dintorni: un amore per la Città al 90mo

Dom, 07/04/2024 - 14:10

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Manca poco e finalmente conosceremo i nomi dei candidati al consiglio comunale. Quelli dei sindaci li conosciamo già, adesso cominciano a vedersi i primi “santini”.
Ultimamente cresce l’amore” verso la città, ma non mancano anche colpi bassi come anche le critiche verso chi ha amministrato. Cresciuta anche la partecipazione e l’interesse di molti che prima sembravano disinteressarsi di tutto.
Sarà forse l’avvicinarsi delle amministrative ?
Probabilmente si, in democrazia infatti è giusto che ogni cittadino dia il suo contributo alla collettività, apprezzabile è chi si mette a disposizione, ma c’è, come al solito, un ma.
Partecipare alla vita politica della città, giusto per ricordarlo a chi dice “ma tu che fai per la città e perchè non ti candidati e fai tu”, non vuol dire obbligatoriamente candidarsi, fare politica la si può fare anche diversamente, aprendo discussioni, criticando ma proponendo soluzioni o alternative, insomma essere da stimolo a chi, una volta eletto, pensa di essersi comodamente accomodato e di poter dormire sonni tranquilli senza essere disturbato.

Non si è bravi cittadini solo se ci si candida, ma si è bravi anche quando si ha coraggio, obiettività e nessun timore reverenziale, denunciando quello che non funziona, anche se i responsabili sono persone appartenenti al proprio schieramento; certo ciò da fastidio a chi invece vorrebbe che del loro operato nessuno se ne occupasse minimamente.
L’8 ed il 9 giugno verremo chiamati ad eleggere la nuova amministrazione comunale, che sarà formata da 24 consiglieri più sindaco ed assessori, massimo 9. Avremo centinaia di candidati consiglieri, circa 5/600, e, ad oggi, 4 candidati sindaci pronti a battagliarsi per il nostro bene e, di conseguenza, per quello della città, almeno così dicono e così dovrebbe essere.
Sentiremo i loro programmi e sicuramente ne rimarremo affascinati.
Una volta pubblicati proviamo a leggerli senza conoscere l’autore, gli approveremmo tutti, di solito non esistono programmi elettorali brutti, tutti hanno le ricette pronte per risolvere tutti i problemi.
Nel nostro caso specifico, tutti i candidati diranno di saper risolvere le annose problematiche della rinascita del centro storico, del commercio, del turismo, della viabilità, dei servizi essenziali e via dicendo… il bello ed il difficile verrà dopo, cioè quando poi dalla teoria si passerà alla pratica.
E’ ovvio però che da solo un sindaco non può far miracoli, è necessario che si circondi di una maggioranza di un certo livello, così come di una squadra di assessori validi e competenti, lasciando loro libertà di azione, onde evitare abbandoni.


Anche l’opposizione avrà un ruolo importante, di conseguenza anche il suo livello dovrebbe essere molto alto, se non addirittura superiore alla maggioranza, per saper contrastare, ovviamente in maniera costruttiva, l’operato della giunta di governo.
La legge elettorale non indica criteri per candidarsi, tranne alcuni ben precisi, non sono neanche richiesti particolari titoli di studio, attestati, master, competenze o esperienze. A chi si candida servono i voti e spesso abbiamo avuto consiglieri poco adatti a svolgere questo importante ruolo, eletti o per colpa di una legge elettorale non proprio perfetta o grazie ad amicizie e famiglie numerose.
Come scrisse Piero Calamandrei “ la politica non è una professione”.
Così dovrebbe effettivamente essere, ma spesso non lo è stato, se poi pensiamo che c’è pure stato qualcuno che, una volta eletto, ha partecipato sporadicamente, anche troppo, ai lavori, fregiandosi del titolo consigliere, utile forse per altro ma non per la collettività.
Questa la teoria, in pratica, ma non soltanto in questa amministrazione, abbiamo assistito a tutto e di più, consiglieri che sono passati da una parte all’altra dell’aula consiliare, passati con grande disinvoltura ad altre formazioni politiche, negandolo pure.
Per non parlare poi dei fantasmi, che in consiglio hanno aperto bocca solo per dire presenti, giusto per incassare il gettone di presenza e che, per evitare di disturbare, alcune volte non rispondono neanche, alzano semplicemente la mano.
Poi noi cittadini ci lamentiamo se le cose non funzionano, ma bisogna onestamente dire che la colpa è anche nostra.
Li abbiamo eletti noi, non dimentichiamolo, alcuni sopravvalutandoli, ma spesso e volentieri li abbiamo votati per amicizia o per recidività, nel senso che pur sapendo che era stato un cattivo consigliere gli abbiamo ridato il voto.
C’è da sperare che questa volta tutto ciò non succeda; nel caso di ricandidature, andrebbe analizzato il curriculum politico, del lavoro fatto o di quello non fatto; nel caso di prima candidatura invece, andrebbero aperti bene gli occhi, l’attenzione, in questo caso, deve essere doppia.
Dovremmo, oltre a valutarne le capacità, chiederci cosa li spinge a candidarsi, chi rappresentano ed anche se la loro è una candidatura in linea con le condotta civile.
Da non votare assolutamente una persona di cui che non si conosce assolutamente nulla e sol perché qualcuno ci ha chiesto di votarlo.
Il futuro della nostra città verrà affidato a delle persone che, se brave, riusciranno a risollevare le sorti di Caltanissetta, ma se commettiamo l’errore di eleggere personaggi che già sappiamo non essere in grado, allora rassegniamoci a veder calare definitivamente il sipario su una città giunta all’atto finale.
Alziamo il livello dei nostri amministratori, facciamolo per noi e soprattutto per le future generazione. Ad Maiora