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Varicedde, la famiglia Gervasi festeggia i 100 anni de “il Calvario”: dedizione e passione dal 1924

di Roberta Barba

Varicedde, la famiglia Gervasi festeggia i 100 anni de “il Calvario”: dedizione e passione dal 1924

Dom, 17/03/2024 - 22:07

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Nel 1924, l’entusiasta Giovanni Lodico, desideroso di conferire nuovo splendore alla processione del Mercoledì Santo, affidò allo scultore Giuseppe Emma di San Cataldo, noto come “U Zannu”, il compito di creare una nuova Varicedda, raffigurante la Pietà. Attratto dalle tradizioni popolari e ispirato dall’intraprendenza di Lodico, Salvatore Marchese decise di coinvolgere lo stesso scultore per la realizzazione di un’altra opera iconica, la Varicedda Il Calvario o La Crocifissione.

Nell’opera si manifesta il dramma della Crocifissione: Cristo, inchiodato alla croce, rivolge lo sguardo alla Madre, che nel suo dolore assiste al supremo sacrificio del Figlio. Accanto a loro, si stagliano Maria di Cleofe, il discepolo Giovanni e Maria di Magdala, che stringe la croce con fervente dolore.

Il gruppo scultoreo del Calvario è uno dei tre storici che ancora oggi partecipano alla solenne processione del Mercoledì Santo, mantenendo viva l’antica tradizione.

Salvatore Marchese fu affiancato nel suo nobile intento dal nipote Domenico Gervasi, il quale fin da giovane aveva partecipato attivamente alla processione, aiutando il nonno con devota passione. Alla morte di Marchese, la custodia della Varicedda passò quindi nelle mani di Domenico Gervasi.

Nel 1974, lo scultore Salvatore Capizzi si dedicò al restauro dell’opera, preservandone l’importante valore artistico e storico. Nel 1999, un nuovo baiardo sostituì quello usurato dal tempo, dimostrando l’incessante impegno della famiglia Gervasi nel mantenere viva questa preziosa eredità.

La storia della Varicedda del Calvario è così tessuta di legami familiari, tramandati di generazione in generazione, che essa diventa un simbolo tangibile della continuità e della devozione condivise tra nonni e nipoti.

Quest’anno, la Varicedda del Calvario celebra un secolo di vita, di storia e di fede, custoditi con amore e dedizione, sottolineando così il suo significativo valore storico e spirituale per l’intera comunità.