E` stato anticipato a domani, 7 marzo 2024, il processo d’appello per i nisseni Filippo Mosca, Luca Cammalleri e una terza ragazza italiana che lo scorso 3 maggio sono stati arrestati in Romania e da allora detenuti nel carcere di Porta Alba di Costanza in condizioni disumane.
Un caso che ha sollevato l’indignazione dell’opinione pubblica e del mondo della politica soprattutto per il mancato rispetto delle condizioni minime igieniche, fisiche e psicologiche in quello che, tristemente, è considerato anche a livello internazionale “un carcere lager”.
Del caso si è interessata anche la trasmissione televisiva “Le Iene” che ha messo in luce le diverse incongruenze sulla versione data dalle autorità rumene e quella dei ragazzi. Vicende ricostruite non soltanto sulle dichiarazioni dei due ragazzi nisseni ma anche sui video registrati dalle telecamere piazzate nelle stanze la notte dell’interrogatorio e dai relativi verbali trascritti ma incompleti.
Una voce che incessantemente si sta alzando da Ornella Matraxia, madre di Filippo, e da Pietro, fratello di Luca.
Anche la politica, adesso, sta cercando di fare il proprio corso e, senza entrare nel merito della causa discussa nelle aule del tribunale di Costanza, sta chiedendo il rispetto dei diritti umani e una condizione di detenzione che garantisca la persona, compresa l’eventuale concessione degli arresti domiciliari.
“Chiediamo solo di poterci difendere in un processo equo e di avere delle condizioni di vita dignitose nel tempo che stiamo trascorrendo in carcere” è il disperato appello di questi due ragazzi, rivolto tramite le famiglie. Loro, che da ormai 9 mesi guardano i loro cari da dietro un vetro, nella sala colloqui, con gli occhi sempre più opachi e il corpo dimagrito per lo stress, la malnutrizione e la scarsa igiene personale.
Blatte o topi che escono dal buco del bagno turco che si trova in un angolo della cella o il terrore di essere nuovamente accoltellati da un compagno di reclusione, certamente, non sono elementi che consentono di poter mantenere un briciolo di speranza e fiducia per il loro futuro.
8 anni e qualche mese è la pena che al momento è stata imposta ai due giovani.
8 anni che non sanno nemmeno immaginare di poter trascorrere tra quelle mura di Porta Alba.
A cercare di incoraggiare i due giovani nisseni e le loro famiglie, con la loro voce di speranza ma anche con la promessa di un tentativo di agire concretamente, sono intervenute la consigliera comunale di Caltanissetta e vice segretario provinciale DC Matilde Falcone e la presidentessa di “Rigths on”, Dirigente del dipartimento dei diritti umani e civili con delega all’art 3-27 della DC Eleonora Gazziano. (foto in basso)
Le due rappresentanti politiche riassumono, con un’antitesi, la triste storia di questi due giovani ragazzi con la strofa di una canzone di Jovanotti: “Ciao mamma guarda come mi diverto”.
Un’ovvia provocazione che racconta l’inizio di un’avventura da sogno, una vacanza che si è trasformata nel peggiore incubo della loro vita.
“Sono ore interminabili per Filippo, Luca e per le famiglie dei nostri figli di Sicilia detenuti da nove mesi nel carcere lager voluto da Nicolae Ceaușescu dove già nel 2019 un altro giovane ventiseienne è stato richiuso”.
Eleonora Gazziano ha immediatamente raccolto l’appello di Matilde Falcone che sul territorio nisseno si è fatta portavoce tra la famiglia e la politica. “Insieme ci siamo già attivate nel contattare la mamma di Filippo e il fratello di Luca, già in Romania da diverse ore e in attesa del processo che si svolgerà domani. Desideriamo, da italiane e da siciliane, mostrare loro una concreta vicinanza. Nelle prossime ore capiremo come concretizzare il nostro aiuto.
Lascia sgomenti la risposta del nostro Ministro Antonio Tajani davanti al racconto di due giovani siciliani costretti a vivere la disumanità di un carcere più volte condannato dalla CEDU.
Abbiamo già attivato tutti i canali diplomatici in nostro possesso per consentire (nella peggiore delle ipotesi) una carcerazione più umana per questi giovani dalle vite spezzate. Domani ci sarà il processo. Noi intanto chiediamo al Ministro Tajani per la vita del diritto e per il diritto alla vita, se Ilaria Salis in catene ha indignato giustamente l’opinione pubblica, non è forse il caso di indignarsi anche per i nostri giovani ragazzi siciliani? O forse è questo il caso in cui anche da detenuti i siciliani sono trattati diversamente?”.
Si è messa attivamente a disposizione per la causa anche l’europarlamentare Francesca Donato, vice presidente nazionale della Democrazia Cristiana (foto in basso)
“Attivero’ la procedura prevista per visitare Filippo Mosca e Luca Cammalleri. Il loro caso, ma soprattutto le loro condizioni di detenzione in Romania – continua la deputata europea – destano forti preoccupazioni e richiedono la più completa attenzione da parte delle istituzioni italiane ed europee. So che domani ci sara’ il processo d’appello ma il problema del trattamento penitenziario di Mosca, di Ilaria Salis in Ungheria e di tutti i nostri concittadini detenuti in altri paesi dell’Unione europea va oltre le storie dei singoli”. Per la parlamentare europea della DC “questi casi dimostrano come non sia più rinviabile l’adozione di una Carta penitenziaria europea che stabilisca parametri comuni sui luoghi di detenzione, sul trattamento penitenziario e un efficace sistema di controllo e di sanzioni”.
Una vicenda sulla quale Luca, Filippo, le loro famiglie, i concittadini nisseni e tutti gli italiani desiderano mettere una parola fine.
Perché i diritti umani non dovrebbero essere messi in discussione. Mai.