salute

Medici “Angeli Custodi” e la politica al servizio dei cittadini, non viceversa

Quando una persona sta male, il medico del pronto soccorso e tutto il personale che vi lavora, diventano “Angeli Custodi” a cui si affida la propria vita.
Durante la Pandemia i medici e tutto il personale ospedaliero furono così definiti e così dovrebbe anche essere sempre.
Dopo quattro giorni trascorsi al P.S. del nostro Sant’Elia, per un problema ad un mio stretto parente, rimango sempre più convinto che il problema dell’insoddisfazione, di cui spesso si legge, non è assolutamente legata al personale che vi opera, ma è un problema strutturale o è forse meglio dire politico.
Dal personale del 118 fino al medico, passando dagli infermieri agli oss, personale di vigilanza compreso, nulla da eccepire, forse, vista la grossa mola di lavoro, dovrebbero essere, come unità, molti di più, pare che l’organico dei medici sia al 50% e ciò impatta specialmente sulle turnazioni.
Tutti estremamente gentili, comprensivi, disponibili, nessuno si tira indietro davanti a qualsiasi emergenza o richiesta dei pazienti.
Da comprendere se qualcuno qualche volta è meno gentile, ma bisogna comprendere lo stress ed anche ammettere che l’utenza, in alcuni casi, esagera, pretendendo di andare oltre quello che viene concesso.


Tanti giovani, anche tra i medici, molto preparati ma forse troppo giovani per essere catapultati in trincea, super impegnati, in alcuni momenti non sanno veramente a chi rispondere prima; troppi pazienti, considerando anche che il flusso dei nuovi arrivi e con vari codici, non si arresta mai, molti provenienti anche da fuori provincia.
Alcuni cose vanno però dette.
In questi giorni trascorsi al P.S. non ho visto, parlo da ignorante, i famosi “accessi inopportuni”, che probabilmente servono a chi usa questo termine per giustificare altro o per dare colpe a chi non ne ha.
Chiunque varcava quella soglia, non entrando in un luogo di divertimento, non canticchiava o aveva il sorriso sulle labbra, aveva uno sguardo preoccupato, uno sguardo che chiedeva e cercava aiuto, sguardo speranzoso e fiducioso, nonché un problema serio, lo dimostra che tranne qualche immediata dimissione, la stragrande maggioranza, quasi tutti, sono rimasti ricoverati.
Sorgono a questo punto delle domande che è giusto porre, sperando di ottenere risposte con il solo intento di augurarsi che qualcosa cambi, in meglio, consci però che chi di dovere difficilmente le darà o, peggio, che chi rappresenta i cittadini, le formuli esplicitamente a chi viene solitamente “audito”, chiedendo, una volta per tutte, risposte precise, esaustive, non generali o evasive, alle quali poi non si ribatte, trasformando, così facendo, l’audizione in una passerelle per tutti, auditi ed auditori. Domande giusto ad esempio per capire perché il P.S. e l’O.B.I., sono sempre strapieni.


Carenza di reparti, carenza di personale, mancanza di soldi per pagare personale o mantenere attivi i reparti, incapacità manageriale, gestionale o volontà politica ?
Di certo la fuga verso il privato o l’estero di medici ed infermieri non giova.
Ma se il problema è questo perché non si interviene ?
Se in Europa ci sono paesi che remunerano meglio il personale, diventando paesi attrattivi, perché in Italia non li prendiamo ad esempio, come ha fatto la Francia?


Nessuno vorrebbe arrivare a pensare che ci sia una precisa volontà politica di distruggere il S.S.N., ma se non si interviene certi dubbi cominciano a diventare certezze, anche perchè si va sempre più a favorire il privato con la conseguenza che a curarsi saranno solo coloro che hanno i soldi, così come già avviene in alcuni casi, vedasi molti esami, dove chi può permetterselo li fa subito, a pagamento, mentre chi non può è costretto ad aspettare mesi e mesi, sperando che sopravviva.
Dicano come stanno realmente le cose, le dicano a chi, non per diletto, ma per sofferenze varie si rivolge con tanta fiducia al servizio sanitario pubblico, non potendosi rivolgere al privato per una questione economica.
Non nascondano la realtà che è sotto gli occhi di tutti e che solo per alcuni “privilegiati” è diversa, privilegiati economici e altri privilegiati, che, grazie ad amicizie, saltano file ed attese, per poi dire magari che va tutto bene, o, come solitamente si fa, scaricando ad altri proprie responsabilità.
La politica al servizio dei cittadini, non viceversa, sperando che non si usi il tema sanità in campagna elettorale per promettere e poi non mantenere…qualcuno potrebbe ricordarsi di quanto fatto, del non fatto e dei silenzi, troppi. Ad Maiora

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