Nonostante la sua patente fosse scaduta da due anni e l’assicurazione non fosse stata rinnovata, lei voleva raggiungere i suoi amici, e si è messa al volante. Una donna di 103 anni è stata fermata all’una di notte a Bondeno, in provincia di Ferrara. I carabinieri avevano ricevuto la segnalazione di un cittadino e, al posto di blocco, hanno subito notato che l’anziana era confusa e disorientata. La donna, classe 1920, è stata multata e riaccompagnata a casa, mentre l’auto è stata portata via da un carro attrezzi.
Ma fino a che età si può guidare, in Italia? Secondo il Codice della Strada, non esistono limiti di età massima per essere titolari di una patente. In altre parole, si può guidare per tutta la vita. Tuttavia, la frequenza con cui è necessario rinnovare la patente varia a seconda dell’età del conducente: fino ai 50 anni il documento deve essere rinnovato ogni 10 anni dal momento in cui la si prende, tra i 5 e i 70 l’intervallo si accorcia a cinque anni, tra i 50 e i 70 anni la patente viene rinnovata ogni 5 anni e oltre gli 80 anni ogni due.
Di conseguenza, è possibile guidare auto e moto fino a quando si è pienamente in grado di farlo secondo i parametri medici: gli ultraottantenni devono superare la visita medica della Commissione medica locale, che valuta le condizioni di salute e la capacità di guidare in modo sicuro, per ottenere il certificato per il rinnovo della patente.
È importante che gli anziani siano onesti riguardo alle proprie capacità di guida, e segnalino eventuali problemi di salute: solo così è possibile prendere decisioni responsabili per la loro sicurezza e per quella di tutti gli utenti della strada. L’intervento dei familiari e degli amici è fondamentale: anche loro possono notare e segnalare un rallentamento dei riflessi e una difficoltà visiva.