CALTANISSETTA. Le classi 3 F e 3I dell’IIS A. Volta, accompagnate dalla docente di Scienze Enza Nicosia e dalla docente di Fisica Deborah Mangiavillano, hanno avuto l’opportunità unica di visitare l’istituto per lo studio degli impatti antropici e sostenibilità in ambiente marino ( I.A.S.) del C.N.R. di Capo Granitola ( TP), con lo scopo di toccare con mano la Scienza e di far riflettere gli studenti sulla scelte universitarie future.
La visita ha permesso agli alunni di comprendere come ricercatori e tecnici lavorino quotidianamente. L’esperienza, ampiamente condivisa dal Dirigente Scolastico Prof. Vito Parisi, è stata un’immersione totale nell’affascinante mondo della ricerca scientifica e della cultura locale. Il C.N.R. di Capo Granitola, rinomato per la sua eccellenza nello studio degli impatti antropici e della sostenibilità in ambiente marino, ha offerto agli studenti un’esperienza educativa senza pari. Durante la visita i ragazzi hanno interagito direttamente con le Dottoresse Grazia Maria Armeri e Gemma Biondo, apprendendo i segreti dell’ecosistema marino e l’importanza della sua conservazione. Attraverso le loro spiegazioni dettagliate e le dimostrazioni pratiche, le ricercatrici dell’I.A.S- C.N.R hanno trasformato concetti complessi in conoscenze accessibili e coinvolgenti.
I locali del CNR di Capo Granitola un tempo erano adibiti a tonnara, per cui in un primo momento le Ricercatrici hanno ricordato la tradizione della mattanza siciliana, un’antica pratica di pesca del tonno che si svolgeva lungo le coste dell’isola. Gli alunni sono stati guidati alla scoperta di resti di imbarcazioni, forni e locali che un tempo ospitavano questa importante attività economica. Hanno così potuto comprendere non solo gli aspetti tecnici e logistici di questa pratica, ma anche il suo profondo legame con la cultura e la storia siciliana.
Ma l’esperienza al centro di Capo Granitola non si è limitata all’aspetto culturale, poichè è stata anche un’opportunità per scoprire il ruolo cruciale che istituzioni di ricerca come il C.N.R. svolgono nella nostra società. L’istituto non solo conduce ricerche all’avanguardia, ma ricopre anche un ruolo fondamentale nell’educazione e nella sensibilizzazione alla conservazione dell’ambiente marino. A questo proposito è stata spiegata la fondamentale importanza svolta nell’ecosistema dalla Posidonia oceanica, una pianta marina che vive esclusivamente nel Mare Mediterraneo. La Posidonia, spesso scambiata per un’alga, in realtà è una pianta acquatica con caratteristiche simili alle piante terrestri, con radici, un fusto rizomatoso e foglie nastriformi attraverso le quali effettua la fotosintesi arricchendo d’ossigeno il nostro mare; per questo viene considerata il “polmone del Mediterraneo”. Essa inoltre forma delle praterie sottomarine che hanno una notevole importanza ecologica, in quanto costituiscono l’ecosistema tipico del mar Mediterraneo, proteggono la linea di costa dall’erosione ed ospitano molti organismi animali e vegetali.
A seguire, le scienziate hanno mostrato e descritto, coinvolgendo in maniera attiva gli studenti, lo scheletro di capodoglio, le vertebre di balena e il carapace di tartaruga.
Video, murales, riproduzioni di animali hanno supportato le informazioni sulla biodiversità e hanno dimostrato come lavorano e interagiscono i ricercatori dell’I.A.S.-C.N.R. , per sviluppare una Scienza in grado di integrare diverse discipline ( Chimica ambientale, Ecotossicologia, Ecologia marina, Oceanografia operativa, Ecoacustica…).
L’attività svolta al C.N.R. a Capo Granitola, oltre a fornire una buona dose di conoscenze scientifiche, ha anche stimolato la curiosità e l’ interesse degli alunni per la biodiversità del nostro territorio e ha permesso di comprendere la cruciale importanza della sua conservazione. Chiara Marchese, della classe 3F, afferma: “Abbiamo potuto vedere di persona il potenziale della ricerca scientifica nel plasmare il nostro futuro e siamo stati ispirati a contribuire in modo significativo alla protezione dell’ambiente.
La visita guidata ha rappresentato un arricchimento ed una significativa integrazione delle lezioni, che abitualmente svolgiamo in aula. È stata un’esperienza che ha aperto i nostri occhi verso nuovi orizzonti, donandoci non solo conoscenze pratiche, ma anche un profondo apprezzamento per il valore della ricerca scientifica e della cultura locale. Grazie all’I.A.S-C.N.R, le nostre menti sono state nutrite e spronate, affinché possiamo diventare i futuri custodi del nostro prezioso patrimonio naturale”.