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Caltanissetta, firmata la “Carta etica per lo sport femminile”. Soroptimist capofila con CONI e Comune

L’8 Marzo non è solo una giornata celebrativa per le donne, ma una giornata simbolo per le pari opportunità e per la pari dignità tra generi diversi.

Nell’ambito del progetto nazionale “DONNE E SPORT- la lunga strada verso la parità” e della campagna del Soroptimist of Europe, “Walk in different shoes for gender equality “, il Soroptimist Club Caltanissetta , con il patrocinio dell’Amministrazione Comunale e della CRI, Comitato di Caltanissetta, e con la   insostituibile e preziosa presenza delle Forze dell’Ordine e della Protezione civile, ha organizzato un evento che ha visto coinvolti tanti studenti, grazie alla disponibilità delle Dirigenti scolastiche degli Istituti : “Galilei”, “sen. Di Rocco”, “Manzoni-Juvara” , “Rapisardi-Da Vinci”, “Euroform” che hanno condiviso l’iniziativa.

Le soroptimiste nissene hanno voluto fortemente alla manifestazione due campionesse locali, come modelli positivi per le future generazioni: Claudia Andolina (campionessa italiana di ciclobike) e la 18 volte campionessa mondiale di karate, Maria Russica, che ha effettuato nel cortile del Palazzo comunale, dopo la  “camminata”, una dimostrazione di difesa personale.

A conclusione, presso la Sala Gialla del Comune, alla presenza del Sindaco Roberto Gambino, dell’assessore allo Sport Fabio Caracausi e del Delegato Provinciale del Coni Salvatore Scarantino e delle socie del Club, è stata sottoscritta la “Carta etica per lo sport femminile”, fortemente voluta dall’Unione Italiana del Soroptimist, che impegna le Amministrazioni ad adottare e sviluppare politiche e azioni di valorizzazione della pratica sportiva, promuovere i valori dello sport , sensibilizzare sulla scarsa presenza delle atlete nei media ed organi decisionali, avviare campagne di prevenzione contro abusi, molestie e violenze.

Il percorso comune fatto insieme con “scarpe diverse”, per diffondere come detto la consapevolezza, le diseguaglianze e le discriminazioni di genere, che le donne sperimentano nel quotidiano, a livello globale.

Le donne rappresentano oggi più del 50% della popolazione mondiale, ma senza la possibilità di accedere agli stessi diritti dell’altra metà.

Al 15 settembre, come riportato da UN Women, sono 28 le donne a capo di uno stato e 19 su 193 capi di governo, la Reuters riporta che all’assemblea ONU (settembre), solo 21 speaker erano donne.

Le donne subiscono discriminazioni nell’accesso alla politica, ai diritti sociali e civili, alle cure sanitarie, nell’ambito lavorativo (guadagnano in media il 15% in meno degli uomini e secondo il Global Gender Gap Report 2023 del World Economic Forum, la parità in busta paga tra uomini e donne è prevista per il 2154), non hanno le stesse opportunità educative, professionali, sportive.

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