I tredici consultori familiari presenti nei quattro distretti socio-sanitari della provincia di Caltanissetta sembrano godere di “buona salute” se paragonati agli altri 180 consultori della Sicilia.
Questo è quanto è emerso dal recente convegno promosso e organizzato dall’associazione Ondedonneinmovimento e svoltosi presso la biblioteca comunale Scarabelli: “I consultori: presidi di cura e di diritti”.
All’iniziativa sono intervenuti oltre ad Ester Vitale, portavoce di Ondedonneinmovimento; Teresa Gentile, prima donna parlamentare all’Assemblea regionale siciliana e tra le promotrici della legge sull’istituzione dei consultori familiari (legge n°405 del 1975); Luciano Fiorella, direttore sanitario Asp Caltanissetta; Rosario Caci, direttore del dipartimento materno-infantile Asp Caltanissetta; Rosaria Riccobene, dirigente responsabile Uosd coordinamento dei consultori familiari Asp di Caltanissetta; Maria Antonietta Campo, dirigente responsabile Uoc psicologia Asp Caltanissetta.
“Abbiamo pensato di organizzare questo incontro – ha spiegato la portavoce di Ondedonneinmovimento – intanto perché abbiamo sempre creduto fin dall’inizio e ci siamo battute per questo nel ruolo dei consultori come servizi socio-sanitari in grado di dare risposte concrete ai fabbisogni delle donne e dei giovani, ma anche per il fatto che sarà propedeutico ad una nostra prossima iniziativa sulla legge 194 del 1978”.
Pur risentendo delle criticità che interessano da anni gli altri consultori siciliani, in particolare per quanto riguarda la presenza dell’equipe, prevista per legge, al completo (ginecologi 38 ore, psicologi 38 ore, assistente sociale 36 ore e ostetrici 36 ore), che è rispettata, con la presenza di tutte le figure e con orario non ridotto, soltanto nel 7% dei casi, gli enti consultoriali nisseni, nati nella seconda metà degli anni ’70 grazie alle lotte di un gruppo di donne femministe tenaci e combattive, hanno resistito alla prova d’urto della politica regionale, da cui dipendono programmazione e gestione dei consultori, che ha voluto ridurre quest’ultimi prevalentemente ad ambulatori sanitari, considerato che su 862.957 prestazioni a livello regionale, 86.700 sono visite ginecologiche (75%), 73.800 colloqui sociali (12%) e 72.500 colloqui psicologici (13%).
Nella provincia nissena, considerato che per legge vi dovrebbe essere un consultorio ogni 20.000 abitanti, tredici consultori (Distretto di Caltanissetta: Cl1, Cl2, Sommatino, Santa Caterina Villarmosa, Riesi; Distretto di San Cataldo: San Cataldo, Serradifalco; Distretto di Mussomeli: Mussomeli, Vallelunga; Distretto di Gela: Gela1, Gela2, Niscemi, Mazzarino) appaiono in numero adeguato e peraltro allocati tendenzialmente in strutture idonee (9 in Case di comunità, 3 in locali di proprietà dell’Asp e soltanto 1 in affitto).
Tuttavia solo il consultorio Cl2 è dotato di un’equipe al completo, per il resto si garantiscono in tutti i distretti perlomeno le attività di base di primo livello e alcune di secondo livello: ambulatorio ginecologico; promozione dello screening al tumore del collo dell’utero e del cervicorcinoma; gestione della gravidanza fisiologica e promozione dell’allattamento al seno, con la prossima costituzione di una banca del latte umano donato (Blud) ; assistenza in puerperio; attività connesse alle richieste di IVG; sostegno a donne e minori a rischio e/o vittime di maltrattamenti e abusi; consuelling preconcezionale e per la genitorialità responsabile; prescrizione ed erogazione diretta dei contraccettivi; consulenze psicologiche e sociali per problematiche materno-infantili, di coppia, familiari e individuali; attività di promozione dei servizi consultoriali presso le scuole secondarie di primo e secondo grado del territorio con progetti specifici, anche online; consulenze e sostegno sociale e psicologico nei casi segnalati dall’autorità giudiziaria; valutazioni psicologiche e sociali per adozioni nazionali ed internazionali.
“Facciamo il possibile – ha detto Rosaria Riccobene, che ha iniziato da giovane a lavorare nei consultori e ci ha sempre creduto fino in fondo- per garantire i servizi essenziali a tutela della salute delle donne, di cui oggi in numero considerevole sono straniere, delle famiglie e dei giovani adolescenti. Il mio rammarico è quello di non avere a disposizione i mezzi necessari per diffondere in modo capillare e corretto le attività che vengono svolte in tutti gli enti consultoriali dei quattro distretti”.
Secondo gli ultimi dati di febbraio mancherebbero all’appello 6 ginecologi, 5 psicologi, 7 assistenti sociali, 5 ostetrici.
“Sono già stati pubblicati due bandi – ha spiegato Caci – per l’assunzione di ginecologie ostetrici, a cui speriamo che i giovani e le giovani laureate rispondano prontamente. Per quanto riguarda i psicologi ne saranno assunti a breve cinque”.
“Stiamo lavorando – ha concluso Fiorella – anche sull’incremento delle figure professionali degli assistenti sociali, facendo prima una ricognizione dei posti vacanti per poi procedere alla redazione e pubblicazione del bando”.