Scuola

Caltanissetta, alunni del King incontrano Roberta Gatani per parlare di Paolo Borsellino e legalità

Gli alunni della secondaria dell’Istituto Comprensivo M. Luther King di Caltanissetta, diretto dalla Dirigente prof.ssa Daniela Rizzotto, hanno incontrato la dott.ssa Roberta Gatani, nipote del giudice Paolo Borsellino, responsabile della Casa di Paolo e autrice del libro ”Cinquantasette giorni. Ti porto con me alla casa di Paolo”.

Sono intervenuti all’evento promosso dalla dirigente e dalla referente alla legalità prof.ssa Fasulo Manuela Azzurra, il Sindaco dott. Roberto Gambino, il Vicario Questore dott. Gianmarco Triglione e il Commissario della Polizia di Stato Salvatore Raimondi, delegati del questore, il Comandante della Caserma dei Carabinieri Colonnello Vincenzo Pascale, la delegata del Dirigente dell’Ambito Territoriale di Caltanissetta ed Enna dott.ssa Alessandra Belvedere.

Significativi e assai formativi sono stati gli interventi della dirigente e delle autorità presenti, che hanno sostenuto tutti fortemente quanto sia importante parlare a scuola di legalità, affinché cessi di essere intesa dai ragazzi come un valore astratto, ma che possa concretizzarsi, nella misura in cui, ognuno nella scuola, come nella vita, impari a rispettare gli altri attraverso le regole e le leggi. Incontrare la dott.ssa Gatani è stata un’intensa occasione di riflessione e di crescita per i nostri alunni, con grande sincerità e sensibilità si è raccontata e ci ha raccontato la vita di suo zio, il giudice Paolo Borsellino, sfiorando le corde dell’emozione, ci ha confidato eventi e aneddoti di vita, permettendoci di conoscerlo, al di là del suo ruolo istituzionale, ma nella sua dimensione familiare, nel suo intimo, nel suo essere uomo.

Il suo forte legame con la famiglia, la sua continua ricerca di quel “tempo della normalità”, l’affetto per i suoi ragazzi della scorta, il suo profondo senso del dovere, di lealtà e di giustizia e il suo ottimismo nei confronti dei giovani. Così gli alunni, dopo aver letto il suo libro in classe insieme ai docenti, hanno posto all’autrice i loro interrogativi, trovando dall’altra parte un’interlocutrice attenta e generosa, che ha svelato loro le ragioni che l’hanno portata a scrivere e a raccontare in una sorta di countdown i cinquantasette giorni trascorsi tra le due stragi. Ripercorrendo così idealmente accanto a suo zio i suoi ultimi giorni, in cui egli era ancora in vita, ma già purtroppo condannato alla morte. Nel suo racconto poi, attraverso una narrazione parallela, si ha l’opportunità di conoscere anche un’altra bellissima realtà, quella della “Casa di Paolo”, dove il giudice Borsellino e il suo coraggio continuano a vivere.

Un progetto sorto per offrire un’alternativa ai bambini e ai ragazzi del quartiere della Kalsa di Palermo, dove sono nati i giudici Paolo Borsellino e Giovanni Falcone e che oggi è fortemente a rischio. Ci ha parlato dell’impegno dei volontari e delle molteplici iniziative che svolgono alla “Casa di Paolo”. ” Perché è proprio sui giovani che bisogna investire -afferma la Gatani – per sconfiggere la mentalità mafiosa sul nascere e offrire un’alternativa di vita diversa a questi ragazzi”. Intenso è stato il momento in cui due alunni del laboratorio di teatro dell’Istituto Ciro Vinciguerra e Nicole Pera hanno interpretato con grande passione uno dei quadri tratto dallo spettacolo “L’amore ai tempi della mafia” dell’attore e regista nisseno Salvatore Riggi, da lui gentilmente concesso. Uno spettacolo intenso e a tratti commovente in cui il regista, in un omaggio al giudice Paolo Borsellino, mette in luce con tratti di profonda emozione e sensibilità la dimensione più umana del magistrato, rendendolo a noi più vicino. L’incontro è stato impreziosito dalla presenza dell’orchestra dell’Istituto “M. L. King”, rappresentata in quest’occasione dai docenti di strumento professori Angileri, La Piana, Martorana e Tripoli che hanno guidato magistralmente gli alunni nell’esecuzione di alcuni brani. Momento speciale quello vissuto ieri per i nostri alunni e per tutti gli intervenuti; interrogarsi sul significato del coraggio, della lotta contro la mafia e ogni forma di prepotenza e violenza, comprendere l’importanza di compiere “scelte di libertà”. Prendendo in prestito le parole, di Roberta Gatani, rivolte allo zio, si conclude l’incontro con un bellissimo augurio:” che il tuo esempio possa essere per noi la luce nel buio di questi tempi, che il coraggio del tuo sacrificio possa essere da stimolo nelle nostre paure, che la tua forza possa essere la nostra forza.”

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