Creare nuove tecnologie per migliorare l’inclusione sociale dei bambini con disabilità: è questa la missione di Monica Gori, responsabile del gruppo di ricerca U-Vip (Unit for visually impaired people) dell’Istituto Italiano Tecnologia, scelta tra le sei scienziate europee protagoniste del documentario ‘Women of Science’, che sarà presentato stasera al Teatro Nazionale di Bruxelles, con la partecipazione della vicepresidente della Commissione europea Vera Jourova, e che sarà disponibile su RaiPlay dall’11 febbraio in occasione della Giornata Internazionale delle Donne e Ragazze nella Scienza.
Il documentario, promosso dalla rete di televisioni pubbliche europee Ebu, è una collezione di sei storie di donne scienziate che raccontano la loro carriera, tra sfide e successi, senza tralasciare aspetti personali, affettivi e famigliari. L’episodio dedicato a Monica Gori la vede al lavoro con il suo gruppo di ricerca nei laboratori U-Vip al Center for Human Technologies di Iit agli Erzelli, dove si sviluppano nuove tecnologie per la disabilità sensoriali a stretto contatto con i bambini dell’Istituto Chiossone di Genova. Alcuni fotogrammi la ritraggono invece con il marito Alberto Parmiggiani, responsabile della Mechanical design and fabrication Facility al Center for Robotics and Intelligent Systems di Iit a Genova.
Il filmato non tralascia neppure la dimensione più domestica, tra Genova e Camogli, svelando alcuni aspetti più personali della ricercatrice, tra cui la passione per la pittura e l’impegno per i tre figli. Le altre protagoniste di ‘Women of Science’ sono: Anne-Marie Imafidon, informatica e imprenditrice che sostiene le donne nello sviluppo di carriere Stem; Doris Schlaffer, It manager di Vienna e creatrice di un network che conta oltre 1.600 donne del settore; Sarah Baatout, direttrice di un’unità di radiobiologia belga, che studia l’impatto delle radiazioni ionizzanti sulla salute e lavora per promuovere l’uguaglianza di genere nel mondo accademico e della ricerca; Tiziana Brauer, giovane ingegnere tedesco che misura l’effetto delle scie di condensazione degli aerei sul clima; la chimica Ieva Plikusienė, che progetta e sviluppa biosensori ottici per rilevare materiali biologicamente attivi come le proteine Covid o i biomarcatori del cancro.